Diversità e inclusione, Scuola Coop lancia “Di-vario genere”

Il primo Edu-Talk per formare ed educare sul tema

OTT 7, 2021 -

Diversity Roma, 7 ott. (askanews) – La diversità e l’inclusione al centro della formazione e del lavoro, dalla scuola all’azienda, per valorizzare le esperienze, innovare processi organizzativi e migliorare quelli produttivi ma soprattutto per innescare il cambiamento e aprire a un futuro davvero sostenibile. E’ con questo messaggio che Scuola Coop, Scuola Nazionale di Formazione delle Cooperative di Consumatori, ha voluto inaugurare il ciclo di eventi “Di-vario genere” dedicato a gender equality, diversità e advocacy. Trasmesso in diretta dall’Impact Hub di Firenze, il primo Edu-Talk – ideato per formare, confrontarsi e riflettere – è servito a interrogarsi su come si possano promuovere contesti organizzativi inclusivi e aperti alle diversità, in una parabola che unisca gli intenti formativi dalla scuola all’azienda. Realizzato in collaborazione con Coop Italia, ANCC (Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori) e con il sostegno di Fon.Coop, è parte integrante della campagna “Close the gap. Riduciamo le differenze” di Coop, nonché ospitato all’interno del Festival dello Sviluppo Sostenibile di Asvis, e costituisce occasione per spiegare quale sia la chiave tematica di parte del programma formativo di Scuola Coop, già lanciato da tre webinar tenuti dalla sociolinguista Vera Gheno, dall’attivista anti-sessista Lorenzo Gasparrini, da Luisa Rizzitelli della società Better Place. Micro lectio, casi studio e dibattito dell’Edu-Talk “Di-vario genere” di Scuola Coop, dedicati al diversity management aziendale, alla cultura d’impresa dell’inclusione e alla formazione scolastica, hanno sottolineato che la questione di genere non è disgiunta da quella della diversità, perché le discriminazioni, non solo nei confronti delle donne, si replicano nei confronti di tanti altri soggetti: dalla comunità LGBTQI+ a chi è disabile, da chi è straniero a chi è in fondo alla piramide sociale. Per questo formare alle diversità, inserire nuove policy all’interno delle aziende e nella PA così come nelle scuole e nelle università, significherebbe dare vita a un nuovo processo culturale che guardi alle pari opportunità come strumento trasversale e indispensabile alla crescita e allo sviluppo sostenibile del Paese. Il tema della diversità è caro alle cooperative, non solo quelle sociali che lavorano da sempre sull’inclusione e offrono lavoro a soggetti svantaggiati, perché tutte rispondono da sempre al primo principio cooperativo della porta aperta, secondo il quale l’adesione è libera e volontaria e non è accettata alcuna discriminazione sessuale, sociale, razziale, politica o religiosa. Non è forse azzardato quindi dire che le cooperative hanno preceduto in Italia quella che è una materia di studio che proviene dalla tradizione statunitense e anglosassone.