Ambiente, il sistema delle dighe per l’energia e la vita

Il lavoro del Distretto dell'Appennino Meridionale

OTT 5, 2021 -

Ambiente Roma, 5 ott. (askanews) – Sono 81 le grandi dighe del DAM Distretto dell’Appennino Meridionale utilizzate per l’irrigazione di importanti comprensori irrigui, oltre che ad essere destinate alla “produzione di energia elettrica e di acqua potabile a scopo irriguo”. Il DAM – si ricorda – copre una superficie di circa 67.459 chilometri quadrati, e comprende 1.632 Comuni con una popolazione residente al 2020 di 13.389.146 abitanti. Interessa complessivamente 7 Regioni (include interamente Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e in parte Abruzzo e Lazio), 17 Unit of Management (Bacini Idrografici) di cui 7 ex Competent autority, 25 Province (di cui 6 parzialmente), 100 Comunità montane, 39 Consorzi di bonifica, 879 Aree naturali protette. Il 49 per cento dell’acqua delle dighe viene destinata ad uso irriguo – si aggiunge – ed il 37 per cento per l’idroelettrico, la produzione di energia. Solo una percentuale molto più piccola e che non supera il 2 per cento è utilizzata per uso potabile ed il 4 per cento per l’industria. Oltre la metà delle “grandi dighe” presenti nel territorio del DAM sono dislocate per la maggior parte in Calabria, Campania e Basilicata. Il volume totale stoccabile supera i 2400 millimetri cubi, sebbene in ragione delle limitazioni il volume attualmente invasabile supera di poco i 1700 millimetri cubi. Ad incidere sul volume totale invasabile – si sottolinea – è anche il mancato completamento del collaudo, che interessa poco meno del 30% degli invasi, alcuni dei quali anche particolarmente importanti nell’ambito degli schemi idrici distrettuali (come Conza della Campania, Monte Cotugno). (Segue)