Femminicidio Catania, presidente gip: giusto il no all’arresto

Intervista del giudice Sarpietro a 'Zona bianca' di Retequattro

AGO 25, 2021 -

Femminicidi Roma, 25 ago. (askanews) – “Se Vanessa poteva essere salvata? La vittima si era riappacificata e poi avevano litigato di nuovo. Questo è un leitmotiv che c’è in buona parte delle pratiche, perché la donna non riesce a tenere una condotta univoca e purtroppo questo impedisce al giudice di avere una visione del fascicolo così completa che gli consenta di adottare una misura più adeguata”. Così ha detto il presidente dei gip di Catania, Nunzio Sarpietro, nel corso di una intervista a “Zona Bianca”, il programma di attualità e approfondimento condotto da Giuseppe Brindisi, in onda questa sera, mercoledì 25 luglio, su Retequattro. In merito alle polemiche suscitate dalla decisione di revocare gli arresti domiciliari ad Antonino Sciuto – l’uomo che due giorni fa ha ucciso la ex fidanzata Vanessa Zappalà a colpi di pistola sul lungomare di Aci Trezza – Sarpietro risponde: “Ho esaminato il fascicolo nei minimi particolari e il provvedimento è stato assunto nel rispetto di tutti i presupposti che sono previsti dal codice penale e di procedura penale. Il soggetto che ha commesso il grave fatto di sangue, anche fosse stato agli arresti domiciliari, non credo un domicilio gliel’avrebbe impedito, perché non ci sono controlli”. Questo episodio non può scoraggiare le donne dal denunciare le violenze? “Semmai debbono incoraggiare a una maggiore vigilanza, a una maggiore attenzione e a denunziare anche episodi minimi”.