Ostia, Pd: sconcerta affidamento diretto evento “Ostiadamare”

"Non si è tenuto conto delle realtà culturali del territorio"

AGO 10, 2021 -

Campidoglio Roma, 10 ago. (askanews) – “Ammonta a 40mila euro la somma con la quale, in affidamento diretto ad un operatore economico di Pomezia, è stato dato incarico di allestire una rassegna di spettacoli dal vivo che si è tenuta presso il fosso del Castello di Gulio II ad Ostia Antica. In barba a quanto decantato dall’amministrazione pentastellata del Municipio X non si è provveduto ad un bando pubblico che coinvolgesse le numerose e prestigiose realtà culturale del territorio che, a causa dell’emergenza sanitaria sono state costrette di fatto al fermo della loro attività. Inconcepibile”. La denuncia è del consigliere capitolino Pd Giovanni Zannola. “La rassegna ‘Ostiadamare – afferma Leonardo Di Matteo della segreteria romana del Pd – poteva essere una occasione per valorizzare artisti ed associazioni culturali del municipio. Per loro si trattava di una vera e propria boccata d’ossigeno anche in considerazione del costante dialogo tenuto con l’Amministrazione municipale, Sorprende che l’assessorato abbia selezionato, per l’affidamento della manifestazione culturale estiva, una agenzia esterna al territorio”. Per la responsabile Pd della Cultura del X municipio, Paola Pau “Ci si dimentica, come fosse un tema di assoluta rilevanza della fase storica che viviamo, contrassegnata da restrizioni che mettono in pericolo, la sopravvivenza stessa di associazioni e sale teatrali, punti di riferimento essenziali per il pubblico e presidi permanenti nei quartieri della città”. “Rimaniamo costernati – rilevano gli esponenti del Partito Democratico Zannola, Di Matteo, Pau, in una nota congiunta – di fronte al metodo scelto per la programmazione estiva nel settore della cultura, la cui funzione strategica nei processi di crescita civile e sviluppo anche economico della comunità si sostanzia quando si alimentano le realtà di base e con queste ultime si co-progetta una traiettoria di sviluppo chiara, trasparente e partecipata. L’esatto contrario di quanto avvenuto in questa occasione: nessun coinvolgimento, nessun dibattito, nessun bando ma una operazione realizzata in una logica frettolosa, esclusiva e privatistica, certamente legale, ma molto lontana dai principi professati nel corso di questi anni da parte del governo locale. Si è persa una preziosa opportunità, peccato davvero, ci viene da dire che la politica partecipata richiede ben altri metodi e ben altra sostanza”, concludono.