Clima, Cingolani: decennio decisivo, altrimenti scenari letali

In questa decade riscaldamento non deve crescere oltre 1,5 gradi

AGO 10, 2021 -

Clima Milano, 10 ago. (askanews) – “Ci sono scenari contenuti nel rapporto secondo cui, se riusciamo a rispettare una certa quantità di emissioni di gas climalteranti nei tempi previsti dagli Accordi di Parigi, allora potremo tenere sotto controllo l’incremento di temperatura. Ecco perché è molto importante lavorare in questa decade per non far crescere il riscaldamento oltre il tetto di 1,5 gradi. Da qui al 2030 siamo chiamati a un cambiamento epocale”. Il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, parla, dalle pagine di Repubblica, del monito lanciato dal sesto Rapporto del gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici dell’Onu e avverte sulla necessità di intervenire entro i prossimi 10 anni altrimenti “potremmo arrivare a livelli di temperatura altissimi, oltre i 3 gradi. Una situazione insostenibile, letale”. Per Cingolani ci sono “questioni geopolitiche importanti e complesse” che ostacolano questo cambiamento. “Occorre – ha spiegato – che i criteri di distribuzione dei ‘sacrifici’ siano chiari. Ora non lo sono affatto. Per esempio, oggi c’è chi, come Paesi con miliardi di abitanti, vorrebbe che si tenesse conto delle emissioni pro capite, molto basse nel loro caso, e non di quelle complessive”. E il rapporto Ipcc non sarà risolutivo in vista della conferenza sul clima Cop26, di cui l’Italia è co-organizzatrice perchè “non inciderà sulle questioni geopolitiche”. Noi dal canto nostro stiamo realizzando un programma che “è pensato per essere in linea con gli Accordi di Parigi e anzi accelerare in questa decade e centrare 1,5 gradi anziché stare sotto i 2. Tutte le politiche che stiamo adottando con il Pnrr e in collaborazione con l’Europa vanno in questa direzione”. Ma più di questo “noi e Bruxelles non possiamo fare. Sono i grandi Paesi a dover cambiare strategia e noi stiamo lavorando per favorire un accordo in questo senso”.