Bergoglio invia un messaggio ai giovani a Medjugorje: seguite Gesù

La Santa Sede ha approvato i pellegrinaggi, non le apparizioni

AGO 2, 2021 -

Papa Roma, 2 ago. (askanews) – E’ tutto incentrato su Gesù, non su Maria, il messaggio che papa Francesco ha inviato ai partecipanti al festival dei giovani (Mladifest) a Medjugorje che si svolge dal primo al 6 agosto. “Non abbiate paura di accogliere la Parola di Cristo e di accettare la sua chiamata. Non scoraggiatevi come il giovane ricco del Vangelo; invece, fissate lo sguardo su Maria, il grande modello dell’imitazione di Cristo, e affidatevi a Lei che, con il suo ‘eccomi’, ha risposto senza riserve alla chiamata del Signore”, scrive Jorge Mario Bergoglio. La Santa Sede ha affrontato da tempo la questione delle presunte apparizioni mariane iniziate nel 1981 in questo paesino dell’Herzegovina. Già Benedetto XVI aveva qualche dubbio, e creò una commissione teologica di inchiesta, presieduta dal cardinale Camillo Ruini. La quale, ha rivelato Saverio Gaeta nel libro “Dossier Medjugorje” (San Paolo), espresse parere positivo sulla veridicità delle prime apparizioni a schiacciante maggioranza dei votanti (13 su 15), mentre per le successive sospese il giudizio (12 su 14). Papa Francesco inizialmente non si espresse. Ma una sua battuta fece trasparire un qualche scetticismo nei confronti, in generale, delle apparizioni troppo facili: “La Madonna non ha mica un ufficio postale!”. Peraltro, è noto che per il Papa argentino “nella pietà popolare si può cogliere la modalità in cui la fede ricevuta si è incarnata in una cultura e continua a trasmettersi”. Nel 2017 Jorge Mario Bergoglio mandò a Medjugorje un “inviato speciale”, il monsignor polacco Henryk Hoser, che sollevò di fatto il vescovo di Mostar dal complesso dossier, e, dopo aver studiato il caso, nel 2018 fu nominato sempre da Bergoglio “visitatore apostolico” con l’incarico di “assicurare un accompagnamento stabile e continuo della comunità parrocchiale di Medjugorje e dei fedeli che vi si recano in pellegrinaggio”. La mossa preparò il terreno alla successiva decisione di Papa Francesco, che nel maggio del 2019 ha autorizzato i pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje, sino ad allora svolti – con milioni di persone ogni anno – in forma privata. Il Papa, però, non ha detto se le apparizioni della Madonna che sei veggenti sostengono di avere regolarmente (interrotte, come i pellegrinaggi, a causa del coronavirus) sono vere oppure no. Bisogna “evitare”, spiegò in quell’occasione il Vaticano, che i pellegrinaggi “siano interpretati come una autenticazione dei noti avvenimenti, che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa”. Dopo la pausa imposta dalla pandemia, quest’anno riprende il pellegrinaggio giovanile, e il Papa ha inviato il suo messaggio. Il Papa incentra il suo messaggio su quello che Gesù dice al giovane ricco. “Il Vangelo non ci dice il nome di quel giovane, e questo suggerisce che possa rappresentare ciascuno di noi. Egli, oltre a possedere molti beni, appare ben educato e istruito, e anche animato da una sana inquietudine che lo spinge a cercare la vera felicità, la vita in pienezza. Perciò si mette in cammino per incontrare una guida autorevole, credibile e affidabile”. Al giovane Gesù, nella lettura del papa, indirizza un triplice messaggio: “Gli indica la prima tappa da percorrere, cioè quella di imparare a fare il bene verso il prossimo: ‘Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti’. Gesù lo riporta alla vita terrena e gli indica la via per ereditare la vita eterna, vale a dire l’amore concreto per il prossimo. Ma il giovane risponde che questo lo ha sempre fatto e si è accorto che non basta seguire i precetti per essere felici. Allora Gesù fissa su di lui uno sguardo pieno d’amore. Egli infatti riconosce il desiderio di pienezza che il giovane porta nel cuore e la sua salutare inquietudine che lo pone in ricerca; per questo prova per lui tenerezza e affetto. Gesù, tuttavia, capisce anche qual è il punto debole del suo interlocutore: è troppo attaccato ai molti beni materiali che possiede. Perciò il Signore gli propone una seconda tappa da compiere, quella di passare dalla logica del ‘merito’ a quella del dono: ‘Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo’. Gesù cambia la prospettiva: lo invita a non pensare ad assicurarsi l’aldilà, ma a dare tutto nella vita terrena, imitando così il Signore. È la chiamata a una maturazione ulteriore, a passare dai precetti osservati per ottenere ricompense all’amore gratuito e totale. Gesù gli chiede di lasciare quello che appesantisce il cuore e ostacola l’amore. Quello che Gesù propone non è tanto un uomo spoglio di tutto, quanto un uomo libero e ricco di relazioni. Se il cuore è affollato di beni, il Signore e il prossimo diventano soltanto cose tra le altre. Il nostro troppo avere e troppo volere ci soffocano il cuore e ci rendono infelici e incapaci di amare. Infine, Gesù propone una terza tappa, quella dell’imitazione: ‘Vieni! Seguimi!'”. Ma il giovane ricco “ha il cuore diviso tra due padroni: Dio e il denaro. La paura di rischiare e di perdere i suoi beni lo fa tornare a casa triste: ‘Egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato'”. Da qui l’esortazione finale del papa ai giovani raduntati a Medjugorje: “Amici”, scrive Francesco, “anche ad ognuno di voi Gesù dice: ‘Vieni! Seguimi!’. Abbiate il coraggio di vivere la vostra giovinezza affidandovi al Signore e mettendovi in cammino con Lui. Lasciatevi conquistare dal suo sguardo di amore che ci libera dalla seduzione degli idoli, dalle false ricchezze che promettono vita ma procurano morte. Non abbiate paura di accogliere la Parola di Cristo e di accettare la sua chiamata. Non scoraggiatevi come il giovane ricco del Vangelo; invece, fissate lo sguardo su Maria, il grande modello dell’imitazione di Cristo, e affidatevi a Lei che, con il suo ‘eccomi’, ha risposto senza riserve alla chiamata del Signore. La sua vita è una donazione totale di sé, dal momento dell’Annunciazione fino al Calvario, dove divenne la nostra Madre. Guardiamo Maria per trovare la forza e ricevere la grazia che ci permette di dire il nostro ‘eccomi’ al Signore. Guardiamo Maria per imparare a portare Cristo nel mondo, come fece lei quando, piena di premura e di gioia, corse ad aiutare santa Elisabetta. Guardiamo Maria per trasformare la nostra vita in un dono per gli altri. Con il suo interessamento verso gli sposi di Cana, Ella ci insegna essere attenti agli altri. Con la sua vita lei ci mostra che nella volontà di Dio è la nostra gioia e accoglierla e viverla non è facile, ma ci rende felici. Sì, ‘la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia’”. “Cari giovani”, conclude il papa, “nel vostro cammino con il Signore Gesù, animato anche da questo Festival, vi affido tutti all’intercessione della Beata Vergine Maria, nostra Madre celeste, invocando luce e forza dallo Spirito Santo. Lo sguardo di Dio che vi ama personalmente vi accompagni ogni giorno, così che, nelle relazioni con gli altri, possiate essere testimoni della nuova vita che avete ricevuto in dono. Per questo prego e vi benedico, e chiedo anche a voi di pregare per me”. Ska/Pie