Mafia, confiscati 10 mln a imprenditore legato a ‘Ndrangheta Emilia

Immobili, terreni in Emilia, Lombaria e Calabria, più società e conti

LUG 23, 2021 -

Mafia Roma, 23 lug. (askanews) – Nella mattinata odierna la Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un provvedimento di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna nei confronti di F.F., originario di Cutro (KR) ma residente a Sorbolo (PR), coinvolto nell’operazione “Aemilia” e ritenuto imprenditore di collegamento tra l’organizzazione di matrice ‘ndranghetista radicata in Emilia e l’economia del territorio. Secondo quanto riporta una nota, emblematico è il suo coinvolgimento nel cosiddetto “Affare Sorbolo”, imponente operazione di lottizzazione immobiliare dal valore di oltre 20 milioni di euro, con la quale veniva riciclato denaro della cosca Grande Aracri e che ha visto partecipi esponenti di spicco del sodalizio criminale radicato nel territorio emiliano, tutti già condannati con sentenza passata in giudicato. Per tali fatti l’imprenditore, proprietario dei terreni che passando da agricoli a edificabili avevano resa possibile l’operazione immobiliare di cui egli stesso era stato l’ideatore, è stato rinviato a giudizio per reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa. Il Tribunale di Bologna, si legge, condividendo le argomentazioni degli investigatori della Dia e della Direzione Distrettuale Antimafia ha ritenuto sussistente la sproporzione tra redditi dichiarati e i beni nella disponibilità dell’uomo inquadrandolo quale “soggetto indiziato di appartenente alla associazione ‘ndranghetista operante in Emilia Romagna, quantomeno a partire dal 2003”. La confisca ha interessato 19 immobili, tra fabbricati e terreni situati in Emilia Romagna, Lombardia e Calabria, 5 società di capitali e 5 autoveicoli oltre a svariati rapporti bancari per un valore stimato in oltre 10 milioni di euro. Al soggetto, conclude la nota, è stata inoltre applicata la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con divieto di soggiorno nel comune di residenza per un periodo di anni cinque.