Operazione “Stirpe”: colpo alla mafia a Palermo (16 fermi)

Inchiesta della Dda sul mandamento Brancaccio/Cianciulli

LUG 20, 2021 -

Criminalità Milano, 20 lug. (askanews) – Sedici provvedimenti di fermo per associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata del metodo mafioso. E’ il bilancio dell’operazione “Stirpe” condotta da polizia e carabinieri nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Il blitz, riferisce una nota, è scattato al termine di due anni di indagini che hanno riguardato il mandamento mafioso di BrancaccioCiaculli sulla scia delle operazioni “Maredolce” 1 “Maredolce” 2 e “Sperone” concluse tra il 2017 e il 2019. Sono stati individuati capi e gregari delle famiglie mafiose della Roccella e di Brancaccio e ricostruite le loro responsabilità in ordine a più di 50 episodi estorsivi in danno di quasi altrettanti operatori economici. La ricostruzione degli investigatori della polizia ha restituito il quadro di una porzione di territorio fortemente condizionata dalla presenza di Cosa Nostra, dove gli stessi imprenditori o commercianti, prima di avviare le loro attività, avvertono la necessità di “essere autorizzati” dal referente mafioso della zona. Le vicende di pizzo documentate, grazie alla intraprendenza e conoscenza del territorio degli operatori della Squadra Mobile, hanno riguardato supermercati, autodemolitori, macellerie, bar, discoteche, farmacie, panifici, imprese di costruzione, rivendite di auto ed altri ancora per un totale di quasi 50 episodi ricostruiti, e quasi altrettanti esercenti, a fronte di nessuna denuncia pervenuta alle forza dell’ordine. In alcuni casi, i commercianti si sono preoccupati di non figurare nel “libro mastro” delle estorsioni o di offrire all’estortore un escamotage per eludere eventuali controlli di polizia. Red/Fcz /Int9