Al via il progetto di olivicoltura sociale “L’olivo gentile”

Presentazioe il 20 luglio con il sottosegretario Battistoni

LUG 19, 2021 -

Olivicoltura Roma, 19 lug. (askanews) -Le ulivete sono una grandissima risorsa per i nostri territori e le nostre comunità, ma spesso nemmeno lo sappiamo. “L’olivo gentile. Lo splendore ignorato delle ulivete” è il progetto nato per aggregare e dare forza a tutte le esperienze e i progetti, grandi e piccoli, che da nord a sud promuovono attività innovative di gestione delle ulivete, ma soprattutto per favorire la nascita di nuove progettualità. Il progetto è stato ideato e promosso dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio e dal Lab Center for Generative Communication diretto dal professor Luca Toschi dell’Università di Firenze. Martedì 20 luglio si terrà un webinar, destinato alle istituzioni che aderiscono alle Città dell’Olio, in cui saranno presentati i risultati di un’analisi interna realizzata dal Lab Center for Generative Communication per mettere a sistema i progetti e le iniziative che riguardano l’olivicoltura sociale, il contrasto all’abbandono delle ulivete e la valorizzazione della cultura dell’olio e dell’olivo e per individuare in maniera partecipativa nuovi stakeholder sui territori interessati a partecipare allo sviluppo del progetto. All’evento parteciperà anche Francesco Battistoni, Sottosegretario del Mipaaf con delega alla filiera olivicola. Gli obiettivi del progetto: da aree a rischio abbandono ad ambienti di sviluppo di nuove economie e socialità Le ulivete possono tornare a essere ambienti in cui le comunità sviluppano un nuovo modello di sviluppo economico – sostenibile e innovativo – e inedite forme di socialità, inclusione e formazione. Il progetto, infatti, mira a riportare al centro delle nostre comunità le ulivete (a partire da quelle abbandonate o a rischio abbandono), intese come ambienti privilegiati per la sperimentazione di nuove socialità, e a valorizzare la ricchissima – ma spesso poco conosciuta – cultura dell’olio e dell’olivo di cui sono portatori tanti dei nostri territori. “L’olivo gentile” mira a ripensare il concetto di “agricoltura sociale”, sviluppandone la funzione socio-economica e culturale in direzione di una strategia di sviluppo e cura del territorio e dell’intera comunità che vada oltre il recupero di soggetti svantaggiati. “Il paesaggio olivicolo italiano è un patrimonio sommerso dal valore inestimabile. L’Italia è caratterizzata da olivete e olivi millenari di straordinaria bellezza di cui nessuno conosce l’esistenza. Con iniziative come questa abbiamo iniziato un percorso di valorizzazione dell’olivo a cui l’Unesco ha riconosciuto un ruolo culturale e di volano nello sviluppo delle comunità rurali – spiega Michele Sonnessa, presidente delle Città dell’Olio – Intorno all’olivo nascono le città di identità come le conosciamo oggi, che attraverso l’insieme di saperi e mestieri ad esso collegati, promuovono prodotto e paesaggio insieme. L’olivo e l’olio sono un elemento identitario a cui non possiamo rinunciare, perché parla di chi siamo e delle nostre radici”. In questa prima fase sono coinvolti principalmente i 375 Comuni che aderiscono alle Città dell’Olio, ma entro la fine del 2021 sono previste la realizzazione di un evento nazionale per attivare e rafforzare una community di istituzioni, associazioni, imprese in cui ogni soggetto interessato possa avere un ruolo attivo e una banca dati nazionale e internazionale sull’olivicoltura sociale e la cultura dell’olio e dell’olivo, per favorire la collaborazione e lo scambio tra tutti i portatori di interesse e facilitare la nascita di nuove progettualità a livello locale, regionale e nazionale, con un occhio di riguardo ai paesi produttori di olio d’oliva che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.