Roma, Eurnova risponde a Raggi: danno a società ricade su romani

"Totale asservimento a interessi As Roma"

LUG 15, 2021 -

Campidoglio Roma, 15 lug. (askanews) – “Ci si consenta di smentire in modo assoluto che Eurnova non abbia ottemperato a legittime e motivate richieste dell’Amministrazione e di indignarci, quali imprenditori e cittadini romani, per il totale asservimento degli interessi della collettività a quelli di una società privata, quale è la A.S. Roma”. Lo scrive in una lettera alla sindaca di Roma e alla sua Giunta Flavia Parnasi a nome di Eurnova, società proponente dello stadio della Roma a Tor di Valle. L’area, spiega la società “sia dal punto di vista materiale, sia giuridico, è libera da qualunque vincolo che ne possa ostacolare la realizzazione dello stadio e dell’intero progetto edificatorio che, solo pochi mesi fa, la Sindaca riconosceva essere di enorme importanza per il rilancio della Città e nell’interesse della collettività”. l’Amministrazione capitolina, spiegano i vertici di Eurnova nella missiva, “produrrà alla società proponente un danno di enormi proporzioni revocando le proprie precedenti deliberazioni che generarono anni di lavoro e l’impegno economico, già sostenuto, del proponente, nonché le aspettative di realizzazione degli investimenti.Del pari, è evidente che il pregiudizio che si produrrà a carico della società proponente e di chi abbia fatto legittimo affidamento sugli atti sin qui assunti dall’amministrazione dovrà essere indennizzato e risarcito. Non foss’altro perché la norma sulla quale l’amministrazione incardina il potere che intende esercitare lo prevede espressamente”. “Così come è evidente – continuano gli ex proponenti del progetto – che di tale danno (e delle indennità e risarcimenti connessi che l’amministrazione sarà chiamata a corrispondere) si saranno resi responsabili gli amministratori che tale revoca abbiano deliberato, decidendo di far ricadere su Roma Capitale – e, quindi, su tutti i cittadini di Roma, anche su quelli cui dove far lo stadio della Roma importa ben poco – la responsabilità e l’onere di una decisione presa in sottovalutazione dei danni generati alla collettività, che rischierà di pagare le scelte di chi sta ponendo l’ambizione personale e l’interesse di una società privata dinnanzi al bene della cosa pubblica”, concludono da Eurnova.