Gruppo Jubatti: passaporto e blockchain per tutta filiera carne

Il gruppo prevede di concludere il progetto entro la fine del 2022

LUG 13, 2021 -

Agroalimentare Roma, 13 lug. (askanews) – Il Gruppo Jubatti fa il passaporto delle sue carni e garantisce la trasparenza della filiera, grazie alla blockchain. L’azienda milanese con sede anche in Abruzzo sarà in grado di mostrare al consumatore, alla fine del progetto previsto per la fine del 2022, grazie all’impronta digitale, l’origine delle materie prime e i metodi etici di allevamento e di lavorazione delle carni. A Guardiagrele (CH) un borgo nel cuore del Parco Nazionale della Majella in Abruzzo, nel 1945 una donna, Gabriela Francescucci (coniugata Iubatti) ha fondato la macelleria Jubatti, una bottega che da allora ne ha fatta di strada. Oggi infatti il Gruppo Jubatti – nato dall’acquisizione da parte di Soalca srl (che detiene il marchio Jubatti Carni) delle attività dell’ex Molteni Carni in Piemonte a seguito della quale è stata fondata la società Juvica srl – serve con le sue carni molte insegne della GDO su tutto il territorio nazionale. Alla guida del Gruppo Jubatti, dopo oltre 70 anni di attività, resta ancora la famiglia Iubatti. Francesco Iubatti Direttore Generale di Soalca srl e Amministratore Delegato di Juvica srl, spiega: “il nostro ultimo progetto è quello della tracciabilità agroalimentare per la carne bovina, grazie alla blockchain”. Il foodpassport, assegnato a ogni lotto di carne, raccoglie e conserva in un ID digitale unico, tutte le caratteristiche verificate e certificate di un prodotto, consultabili dal consumatore in modo semplice e intuitivo tramite la scansione di un QR Code che sarà apposto sull’etichetta della confezione.