Terrorismo, bomba a centro impiego di Avellino: 2 arresti

Ordinanza del tribunale di Napoli eseguita da carabinieri del Ros

LUG 8, 2021 -

Terrorismo Roma, 8 lug. (askanews) – Per protesta contro le misure di lockdown nel maggio dello scorso anno hanno messo una bomba al Centro per l’Impiego di Avellino. Per questo sono oggi finite in carcere due persone, arrestate dai carabinieri del Ros insieme con i militari del comando provinciale dell’Arma. Ai due indagati la Procura Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Napoli contesta di aver fabbricato, portato in luogo pubblico e fatto esplodere, in concorso fra loro, per finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, un ordigno artigianale di “importante potenziale esplosivo”. La bomba – si aggiunge – causava un significativo danneggiamento al portone blindato. L’indagine ha evidenziato come gli indagati fossero simpatizzanti dell’ampia ed eterogenea realtà nazionale avversa ai provvedimenti restrittivi adottati dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19. L’evento – si spiega – è avvenuto in un periodo storico di forti tensioni sociali caratterizzate da proteste di piazza e iniziative di contestazione al potere statuale tanto a livello centrale quanto regionale. A conferma di ciò, è stato accertato che gli indagati avevano aderito all’iniziativa, ascrivibile all’epoca al contesto dei “movimenti spontanei popolari” ed avente dimensione nazionale, di querelare il Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempre per i reati di “attentato contro la costituzione dello stato, abuso d’ufficio e violenza privata”, con riferimento all’adozione dei provvedimenti restrittivi in materia di emergenza pandemica. Gli accertamenti – si sottolinea – oltre ad evidenziare intenti “rivoluzionari” palesati dagli indagati nel corso di manifestazioni pubbliche organizzate nel territorio del comune di Avellino, hanno dimostrato che gli stessi, nonostante alcune attività di perquisizione avessero svelato l’esistenza dell’indagine, avevano pianificato un’ulteriore azione violenta, nei loro intenti ancora più pericolosa.