Disabili, Serafico Assisi avvia Centro estivo gratuito

Per tutto il mese di luglio

LUG 7, 2021 -

Disabili Roma, 7 lug. (askanews) – Una nuova attività a favore del territorio, con i ristori ricevuti a livello comunale e regionale, per dare la possibilità ai ragazzi disabili colpiti dalle limitazioni imposte dalla pandemia e alle loro famiglie di avere a disposizione un servizio gratuito e di eccellenza: parte così il Centro estivo dell’Istituto Serafico di Assisi dedicato ai ragazzi con disabilità che hanno subito le conseguenze delle sospensioni dei centri semiresidenziali nel corso dei lockdown. Un’iniziativa che andrà avanti per tutto il mese di luglio. Quattro settimane all’insegna dell’aspetto ludico che permetteranno anche ai ragazzi con disabilità complessa di trascorrere tutto il mese in un’area protetta, quella del Serafico, esplorando e sperimentando attività ricreative nell’ottica dello sviluppo relazionale ed emotivo. Il Centro ricreativo educativo sociale – Estate 2021 si svolgerà dal lunedì al venerdì. Numerosi i laboratori a disposizione dei ragazzi: dal musicale a quello di ortoterapia, fino all’occupazionale. Spazio quindi agli strumenti e alle note che permetteranno ai ragazzi di esprimere le proprie emozioni. Le loro abilità si confronteranno poi con il ciclo naturale delle piante, dalla semina alla raccolta, e con la possibilità di creare oggetti attraverso la loro creatività e la manipolazione delle materie. Il tutto grazie alla guida degli operatori specializzati dell’Istituto. Il Centro estivo consentirà ai ragazzi di divertirsi e di impegnarsi in attività di loro interesse e, nel contempo, permetterà anche di alleggerire il carico assistenziale delle famiglie dopo un anno di restrizioni legate alla pandemia. “Il Serafico – spiega la presidente dell’Istituto, Francesca Di Maolo – è da sempre vicino alle necessità delle famiglie e nonostante la difficile congiuntura economica, si è sentito in dovere di mettere in campo un progetto che sostenga i ragazzi che più hanno subito le sospensioni dei centri semiresidenziali imposte durante i lockdown. Perché se è vero che l’Istituto ha dovuto interrompere l’erogazione di molti servizi, è altrettanto vero che molti bambini e ragazzi non hanno potuto usufruire delle nostre cure. Ed è per questo che ci è sembrato naturale investire i ristori ricevuti a livello comunale e regionale nel nostro territorio”.