Ilva,Cassazione: dati fattuali attestano spandimento di polveri

Confermato risarcimento a cittadini quartiere Tamburri di Taranto

LUG 6, 2021 -

Ilva Roma, 6 lug. (askanews) – Dati fattuali “attestano l’esistenza di un grave e persistente fenomeno di spandimento di polveri minerali tali da compromettere significativamente le potenzialità d’uso degli immobili”. Lo scrive la terza sezione Civile della Corte di Cassazione nella motivazione della sentenza con la quale ha respinto il ricorso proposto da Ilva S.p.a. in amministrazione straordinaria contro la sentenza della Corte d’appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, depositata il 31 gennaio 2018, che aveva riconosciuto un risarcimento ai proprietari degli immobili del rione Tamburri di Taranto. I cittadini avevano lamentato che a causa delle polveri e dei fumi generati dall’ Ilva i loro immobili avevano subito un deprezzamento. “Una tale condizione – scrive la Cassazione – costituisce, di per sé, un pregiudizio di indubbio rilievo economico, apprezzabile nei termini sopra detti (limitazione delle facoltà di godimento che costituiscono uno dei principali contenuti del diritto dominicale), ma in concreto di assai difficile dimostrazione nel suo preciso ammontare, di guisa che alla sua quantificazione non può che pervenirsi secondo valutazione equitativa, da riservarsi ovviamente al giudice del merito. La sentenza offre adeguata giustificazione dell’esercizio del potere equitativo e resiste pertanto alle censure svolte le quali, per il resto, si risolvono, ancora una volta, nella sollecitazione di una nuova diversa valutazione di merito ovvero di un rinnovato esercizio dello stesso potere di valutazione equitativa del danno, ovviamente non consentita in questa sede”.