IKEA, un progetto per riqualificare spazi e renderli “casa”

Insieme a diverse onlus "Un posto da chiamare casa"

LUG 6, 2021 -

Casa Milano, 6 lug. (askanews) – Quest’ultimo anno ci ha ricordato come la casa sia un luogo importante. Ancora oggi, però, troppe persone sono costrette ad affrontare situazioni di forte disagio, persone che hanno perso certezze a causa dell’instabilità finanziaria, persone senza fissa dimora che si ritrovano private della possibilità di autodeterminarsi come attori sociali, persone per le quali casa smette di essere un luogo ospitale e di conforto perché abitata da violenza, dolore e discriminazione. Per garantire al maggior numero di persone il diritto a un posto in cui respirare l’idea di uno spazio domestico sicuro IKEA ha lanciato il progetto “Un posto da chiamare casa”. Consapevole della necessità di fare la propria parte e del ruolo di esperto nel Life at Home, l’azienda ha promosso la collaborazione con associazioni del territorio e istituzioni locali per recuperare, riqualificare e arredare spazi vuoti, trasformandoli in luoghi di accoglienza destinati ad ospitare e supportare chi ne ha più bisogno. “In IKEA crediamo che tutti meritino un posto da chiamare casa e confidiamo, infatti, nel potere che ha il design di trasformare uno spazio in luogo, in grado di accogliere la vita, l’identità e le relazioni” ha dichiarato Asunta Enrile, Country Retail Manager & CSO IKEA Italia. “Con questo progetto abbiamo voluto contribuire a scrivere, insieme alle associazioni con cui collaboriamo, delle storie di rinascita e di riscatto, che siano di ispirazione per tutti”. In Italia, nell’ultimo anno, IKEA ha dato vita a sei progetti di accoglienza per sostenere le comunità locali e in particolar modo le fasce più fragili che con la pandemia hanno incontrato ulteriori difficoltà nella vita quotidiana. In stretta collaborazione con Associazione Risorse Donna (Cassino), Codice Segreto Onlus (Cagliari), Cooperativa sociale La Cordata (Milano), Binario 95 (Roma), La Band degli Orsi (Genova) e Trame di Quartiere (Catania), IKEA ha realizzato interventi che hanno permesso di creare soluzioni abitative su misura e adatte alle esigenze delle persone ospitate. I progetti sono volti a proteggere minori e famiglie in situazioni di sofferenza e donne vittime di violenza, dedicati all’inclusione e alla valorizzazione della diversità per persone con disabilità, senza fissa dimora o appartenenti alla comunità LGBT+. “Come IKEA sentiamo la responsabilità di essere parte attiva della società per costruire insieme a tutti gli attori della comunità un futuro migliore”, ha dichiarato Ylenia Tommasato, Country Sustainability Manager IKEA Italia. “Grazie allo speciale e autentico legame che abbiamo creato con il territorio, riusciamo ad intervenire a sostegno di quanti si trovano in difficoltà, instaurando con associazioni e istituzioni collaborazioni virtuose, capaci di generare un impatto positivo sull’intera comunità locale”. IKEA ha promosso il progetto “Un posto da chiamare casa”, mettendo a disposizione non solo la propria competenza e i propri prodotti, ma soprattutto l’impegno appassionato dei propri co-worker sul territorio, che hanno concretamente contribuito ai singoli interventi, dando così corpo e anima a questo progetto. “Un posto da chiamare casa” potrà inoltre contare su una sezione dedicata sul sito IKEA.it in cui saranno raccolte e raccontate tutte le collaborazioni tra IKEA e le associazioni nel corso degli anni: negli ultimi 10 anni sono stati infatti oltre 700 i progetti sociali di accoglienza che IKEA ha contribuito a realizzare in tutta Italia. Un racconto con cui l’Azienda vuole coinvolgere le persone mettendo in luce il grande lavoro svolto sul territorio da queste preziose realtà e invitare ciascuno ad essere parte attiva di un cambiamento positivo, attraverso azioni di volontariato e donazioni.