Traffico di rifiuti ferrosi: 7 arresti e sequestro da 43 mln

Operazione "Ferramiù" della Guardia di Finanza di Torino

GIU 29, 2021 -

Rifiuti Milano, 29 giu. (askanews) – Sette arresti (6 in carcere ed 1 ai domiciliari) per traffico internazionale di rifiuti metallici ed emissione e utilizzo di documenti attestanti operazioni inesistenti, con il sequestri preventivo di un’azienda attiva nel settore dei commercio dei metalli ferrosi e di altri bei per un valore complessivo di oltre 43 milioni di euro. E’ il bilancio dell’operazione “Ferramiù” condotta dai militari della guardia di Finanza di Torino. Le misure cautelari, disposte dal gip del capoluogo piemontese, sono scattate nell’ambito dell’inchiesta della procura torinese che a marzo scorso aveva giò portato a 15 arresti, al sequestro di oltre 130 milioni di euro e a una raffica di perquisizioni in decine di aziende tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Molise e Campania. Le indagini hanno fatto emerge un’ulteriore società lombarda che predisponeva la “copertura” documentale e contabile dei rifiuti metallici illecitamente reperiti sul territorio nazionale, attestandone falsamente la regolarità secondo i requisiti richiesti dalla normativa dell’Unione europea. Successivamente, tali rifiuti venivano consegnati a fonderie o altre società commerciali del settore per essere reimmessi nel circuito produttivo. In base alla normativa vigente, infatti, affinché i rottami metallici non siano qualificabili come “rifiuto”, il produttore deve redigere e trasmettere ad ogni cessione una “dichiarazione di conformità”, al fine di consentire, in ogni momento, l’individuazione dell’origine del rottame e, dunque, la tracciabilità dello stesso. La società “filtro” lombarda si era, di fatto, interposta, nel recente periodo, nella filiera imprenditoriale, simulando un’effettiva attività di acquisizione intraUE proprio al fine di fornire un’apparente liceità a ingenti quantitativi di rifiuti metallici. L’inchiesta torinese ha finora portato a 22 misure cautelari personali e a sequestri di beni per oltre 176 milioni di euro.