Roma, Calenda presenta il programma sociale: in 8 punti più qualità

Dalla banca dati alla partecipazione

GIU 17, 2021 -

Comunali Roma, 17 giu. (askanews) – Quaranta pagine e 8 azioni trasversali per assistere una città profondamente diseguale sia in termini di reddito che di servizi e opportunità: sono il contenuto del programma per le politiche sociali e educative di Roma del leader di Azione e candidato sindaco di Roma Carlo Calenda. “Il reddito medio nel secondo municipio è oltre il doppio di quello del sesto Municipio; la percentuale di laureati è del 38% nei quartieri più ricchi e meno del 9% in quelli più poveri – spiega Calenda nel suo programma – ai Parioli solo il 4,9% dei residenti è disoccupato, a Tor Cervara il 17%. Anche la pandemia ha messo in luce queste disuguaglianze: la diffusione del Covid è stata più del triplo nelle periferie rispetto a quella dei quartieri più centrali. Le politiche sociali ed educative hanno un ruolo fondamentale nel colmare queste differenze e garantire pari opportunità. Purtroppo anche l’offerta dei servizi è molto disomogenea sul territorio”. Nelle 40 pagine di analisi delle criticità emergono proposte dettagliate per tutti i cittadini che hanno bisogno di servizi da parte del Comune: persone in emergenza abitativa, con disabilità, anziani, senza dimora, migranti, famiglie, donne, bambini e giovani. “Il punto di partenza per ripensare la gestione dei servizi sociali da parte del Comune, e poter attuare le nostre proposte specifiche, saranno – secondo il documento di Calenda – 8 azioni trasversali: 1. creare una banca dati sui servizi sociali offerti e il numero di beneficiari; 2. facilitare l’accesso ai servizi attraverso il potenziamento dei Punti unici di accesso e la creazione di un’unica piattaforma digitale di accesso; 3. realizzare un piano di assunzione straordinario per aggiungere in 5 anni il target nazionale di 1 assistente sociale ogni 5mila abitanti; 4. ristrutturare e destinare a fini sociali gli immobili in disuso di proprietà del comune; 5. ridisegnare il meccanismo di assegnazione della gestione dei servizi; 6. istituire un tavolo di confronto permanente con il terzo settore e le realtà associative; 7. decentrare l’erogazione dei servizi ai municipi, secondo il principio della prossimità, definendo però a livello comunale le linee guida e controllando la qualità del servizio offerto; 8. trasformare i centri anziani in centri sociali aperti anche ai giovani, con attività ricreative e culturali per tutti. Nell’ambito delle politiche educative, ad esempio, le proposte del programma di Calenda si basano “sull’idea di una città che deve recuperare necessariamente il suo ruolo di ‘comunità educante’, ponendo i bisogni e i diritti di bambini, giovani e famiglie al centro della propria azione politica. Strumenti quali l’orientamento, il supporto psicologico agli studenti e alle loro famiglie, la mediazione culturale, devono essere la base di riferimento di questa azione. Vogliamo costruire una scuola che garantisca a tutti parità di condizioni e stesse opportunità di accesso, intervenendo in modo particolare sulle situazioni di svantaggio economico, fisico, sociale e culturale”. Con tutti questi interventi “rendiamo Roma una città in grado di rispondere più efficacemente a tutte le emergenze sociali presenti sul territorio, di fornire i servizi necessari alla quotidianità della cittadinanza e che garantisca pari condizioni e opportunità a tutti”, conclude il documento.