Papa Francesco: serve un modello di ripresa che punti a inclusione e sostenibilità

Le parole del Papa

GIU 15, 2021 -

Il pontefice Città del Vaticano, 15 giu. (askanews) – “Un modello di ripresa capace di generare soluzioni più inclusive e sostenibili; un modello di sviluppo che si fondi sulla convivenza pacifica tra i popoli e sull’armonia con il creato”. A tornate a chiederlo è stato Papa Francesco in un suo videomessaggio in occasione della 16ma edizione del Globesec Bratislava Forum. Nel suo intervento video il Pontefice è tornato al suo schema di lettura della realtà attuale partendo dai tre punti incentrati sul “vedere, giudicare e agire”. “Abbiamo tutti bisogno di intraprendere anche una conversione ecologica. – ha affermato papa Bergoglio – La visione d’insieme include, infatti, la prospettiva di un creato inteso come ‘casa comune’ e richiede con urgenza di agire per proteggerlo”. “Un’analisi seria ed onesta del passato, che include il riconoscimento delle carenze sistemiche, degli errori commessi e della mancanza di responsabilità verso il Creatore, il prossimo e il creato, mi pare indispensabile per sviluppare un’idea di ripresa che miri non solo a ricostruire quello che c’era, ma a correggere ciò che non funzionava già prima dell’avvento del Coronavirus e che ha contribuito ad aggravare la crisi”, ha dettto Francesco che ha poi aggiunto che “chi vuole rialzarsi da una caduta, deve confrontarsi con le circostanze del proprio crollo e riconoscere gli elementi di responsabilità. Vedo, dunque, – ha subito aggiunto – un mondo che si è fatto ingannare da un illusorio senso di sicurezza fondato sulla fame del guadagno. Vedo un modello di vita economica e sociale, caratterizzato da tante disuguaglianze ed egoismi, in cui un’esigua minoranza della popolazione mondiale possiede la maggioranza dei beni, spesso non esitando a sfruttare persone e risorse. Vedo uno stile di vita che non si prende abbastanza cura dell’ambiente. Ci si è abituati a consumare e a distruggere senza ritegno ciò che appartiene a tutti e va custodito con rispetto, creando un ‘debito ecologico’ a carico anzitutto dei poveri e delle generazioni future”. La crisi nata con il dramma del Coronavirus, ha detto ancora Papa Francesco, “apre possibilità nuove: è infatti una sfida aperta per affrontare la situazione attuale, per trasformare il tempo di prova in un tempo di scelta. Una crisi, infatti, costringe a scegliere, per il bene o per il male. Da una crisi, come ho già ripetuto, non si esce uguali: o si esce migliori o si esce peggiori. Ma uguali mai. Giudicare ciò che abbiamo visto e vissuto ci sprona a migliorare. Approfittiamo di questo tempo per muovere passi in avanti. La crisi che ha colpito tutti ci ricorda che nessuno si salva da solo. La crisi – ha concluso Papa Francesco – ci apre la strada verso un futuro che riconosca la vera uguaglianza di ogni essere umano: non un’uguaglianza astratta, ma concreta, che offra alle persone e ai popoli opportunità eque e reali di sviluppo”. Gci/Int2