Copagri, imprenditore agricolo: ruolo e figura fondamentale

La confederazione a giornata di studio sulla Legge di orientamento

GIU 15, 2021 -

Agricoltura Roma, 15 giu. (askanews) – “A vent’anni esatti dall’approvazione della Legge di Orientamento si può affermare senza timore di smentita che il ruolo e la figura dell’imprenditore agricolo si siano ampliati e ne sia inoltre cresciuto il valore; basti pensare, ad esempio, che le attività connesse in agricoltura, introdotte con il testo sopracitato, sono aumentate sensibilmente in termini di volume, ma anche di fatturato, passando dai circa 6 miliardi di euro del 2005 ai quasi 13 miliardi di euro del 2019, senza contare i positivi risvolti in termini di imprenditoria giovanile e femminile”. Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo alla tavola rotonda “Imprenditore agricolo e Green Deal: serve una nuova legge?”, tenutasi nell’ambito della Giornata di studio sulla figura dell’imprenditore agricolo, organizzata dal CREA e svoltasi oggi al Mipaaf alla presenza del presidente della Commissione Agricoltura della Camera Filippo Gallinella, dell’ex ministro dell’agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio e del direttore del Crea Stefano Vaccari. “Con il Dlgs 228/2001 è stata letteralmente rivoluzionata la figura dell’imprenditore agricolo, grazie alla positiva introduzione del concetto di multifunzionalità, ed è stata data una significativa accelerata allo sviluppo del primario, andando a consolidare e a innovare il ruolo e la figura imprenditoriale dell’agricoltore; a fronte delle nuove impegnative sfide che attendono l’agricoltura, chiamata a confrontarsi con regole sempre più stringenti in materia di ambiente e sostenibilità, riteniamo sia giunto il momento di ampliare ancora la figura dell’imprenditore agricolo, con la stessa lungimiranza dimostrata nello scorso periodo, andando ad aggiornare il più che valido impianto della norma”, ha osservato la Confederazione. “Attività una volta di nicchia, quali l’agricoltura sociale, la vendita diretta e la multifunzionalità, sono sempre più asset fondamentali della quotidianità dell’imprenditore agricolo e vanno pertanto sviluppate e promosse, facendo sì che la sostenibilità ambientale vada di pari passo con quella sociale e con quella economica, vere e proprie chiavi di volta della visione della futura agricoltura delineata dalla strategia Farm to Fork e dal PNRR”, ha aggiunto la Copagri, indicando nella ricerca e nell’innovazione, anche grazie alla genetica e in particolare alle Tecnologie di evoluzione assistita-TEA, la strada, già tracciata, da continuare a seguire. “Per queste ragioni, ribadiamo che agire concretamente per preservare il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere e puntando su un approccio che coniughi agricoltura, salute, energia, educazione e protezione dei territori e delle biodiversità, intento indicato a chiare lettere dal Premier Mario Draghi, non sia più rinviabile e passi necessariamente dal riconoscimento della figura dell’agricoltore quale custode dell’ambiente e del territorio”, ha concluso la Confederazione Produttori Agricoli.