Conegliano Valdobbiadene Festival: Docg punta su sostenibilità

Nardi: riflessione per interpretare il futuro che ci aspetta

GIU 8, 2021 -

Vino Roma, 8 giu. (askanews) – Un confronto sul tema della sostenibilità, con l’intenzione di superare i confini della Denominazione e di comprendere il ruolo che ogni territorio gioca in uno scenario globale. Si terrà venerdì 11 giugno VitaeFuture, l’ultimo appuntamento online del Conegliano Valdobbiadene Festival 2021. Insieme a Marco Cattaneo, direttore del National Geographic, Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi e Luca De Biase, editor di innovazione presso il Sole 24 Ore, ci si confronterà seguendo il filo rosso della relazione tra comunità e ambiente nello scenario odierno, che impone una riflessione sull’impatto dell’uomo nei singoli territori, e in generale, sul clima. “Abbiamo inaugurato questa edizione del Festival a marzo affrontando il tema del Paesaggio – esordisce Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG – poi la narrazione di questi mesi è proseguita attraverso l’analisi economica delle performance della Denominazione e gli incontri con wine lovers e giornalisti che hanno potuto apprezzare la nuova annata di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Ora ci apprestiamo a concludere questa edizione del Festival proponendo una riflessione che superi i confini della nostra Denominazione e che lanci il testimone verso un ulteriore appuntamento per il prossimo anno. Insieme ai nostri ospiti desideriamo approfondire alcuni spunti utili per interpretare il futuro che ci aspetta con uno sguardo globale, come globale è il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG”. L’obiettivo, dunque, sarà affrontare il tema della sostenibilità in relazione alla comunità che vive un territorio. Partendo da un ampio sguardo sulla situazione ambientale e climatica oggi, ci si focalizzerà poi sul valore dei singoli territori, intesi anche come comunità, che tutelando l’ambiente in cui vivono, tutelano loro stesse. Tornare al lavoro manuale della terra e in cantina diventerà metafora dell’esigenza di tornare a pensare a lavori “necessari”, lavori che oltre a offrire consumi e consentire guadagni, creino cultura di un territorio, lo plasmino e lo custodiscano e infine, ne perpetuino lo spirito originario, quel Genius loci da cui è iniziato il racconto del Conegliano Valdobbiadene Festival 2021.