Lunedì 7 giugno 2021 - 15:29
Covid, Studio: predisposizioni genetiche in pazienti sintomatici gravi
Favorirebbero le forme più gravi della malattia

“Quello che abbiamo scoperto – spiega la dottoressa Alessandra Micera, direttrice del Laboratorio della Fondazione IRCCS G.B. Bietti – è che i sintomi più gravi si sono verificati in pazienti che avevano dei particolari polimorfismi genici”. In pratica, alcune varianti genetiche potrebbero favorire l’insorgenza delle forme più gravi di COVID-19.
Nel dettaglio, lo studio si basa sull’individuazione di alcuni polimorfismi noti nei geni coinvolti nel meccanismo ormonale che regola pressione sanguigna e funzione cardiovascolare ed è coinvolto nel danno polmonare e nel declino funzionale degli organi principali nei pazienti COVID-19. In questo studio pilota, i polimorfismi genici sono stati individuati in pazienti sintomatici COVID-19 con compromissione respiratoria, obesità, ipertensione, diabete e congiuntivite.
“Le varianti geniche individuate potrebbero, perciò, rappresentare un eccellente mezzo di previsione dell’esito clinico nei pazienti sintomatici e di indirizzamento nell’intervento terapeutico in pazienti non ancora gravemente sintomatici” conclude Micera. Lo studio pilota, intitolato “Angiotensin System Polymorphims’ in SARS-COV- Positive Patients: Assessment Between Symptomatic and Asymptomatic Patients: A Pilot Study”, totalmente italiano, è nato dalla collaborazione multidisciplinare di ricercatori e medici afferenti a diverse istituzioni italiane: Ospedale Moscati di Taranto (dott.ssa C. Cafiero e professor S. Pisconti), Pineta grande Hospital di Caserta (dottor F. Rosapepe, dott.ssa M.P. Ottaiano, dottor G. Benincasa, dott.ssa R. Perone, Dott.ssa E. Varriale), Università Cattolica (Dottor G. D’Amato e Dott.ssa A. Re), IRCCS-Fondazione Bietti (Dott.ssa A. Micera e Dottor A. Cacciamani) e Università di Bari (professor R. Palmirotta).