Unipd inaugura nuovo Centro Jean Monnet sulla giustizia climatica

Il primo giugno conferenza con attivista indiana Vandana Shiva

MAG 28, 2021 -

Clima Roma, 28 mag. (askanews) – La giustizia climatica è il tema della conferenza che inaugura l’1 giugno 2021 il nuovo Centro Jean Monnet dell’Università di Padova al Dipartimento DICEA, uno dei pochi al mondo a occuparsi di queste tematiche. La conferenza vedrà la presenza di Vandana Shiva, attivista e ambientalista indiana, che affronterà la tematica delle relazioni tra giustizia climatica e territori e delle pratiche agricole svincolate dai combustibili fossili (terra non petrolio). La sessione del pomeriggio sarà dedicata alla costruzione del dialogo tra ricerca e società civile affrontando i luoghi e le sfide della giustizia climatica con la presenza di ricercatori e di organizzazioni della società civile italiane, europee dell’Africa dell’America Latina. (Per partecipare: https://www.climate-justice.earth/2021/05/18/international-conference-on-climate-justice/). Un centro di eccellenza Jean Monnet – spiega Unipd – è un punto di incontro di competenze e conoscenze sulle tematiche dell’Unione Europea. Raccoglie le competenze di esperti di alto livello per sviluppare sinergie tra le varie discipline e risorse negli studi europei, mira inoltre a creare attività transnazionali congiunte e collegamenti strutturali con istituzioni accademiche di altri paesi; in parallelo garantisce l’apertura alla società civile. “L’obiettivo generale del Centro di Eccellenza Jean Monnet per la giustizia climatica è generare conoscenza scientifica e raccogliere competenze sulle politiche dell’Unione Europea in materia di giustizia climatica, rafforzandone il suo ruolo nelle politiche europee e nazionali – spiega il prof. Massimo De Marchi, Coordinatore del Centro Jean Monnet di Padova -. Gli obiettivi specifici sono: diffondere le iniziative dell’UE in materia di giustizia climatica, diritti climatici e politiche per la transizione energetica attraverso attività didattiche innovative e interdisciplinari; esplorare il valore aggiunto della transizione energetica e gli scenari di ‘carbonio incombustibile’ per i vari settori di politica interna dell’UE; diffondere i risultati della didattica e della ricerca attraverso lo scambio di esperienze e la condivisione di nuovi strumenti che promuovano il dialogo tra la ricerca scientifica e la società. Le principali attività del Centro riguarderanno la didattica interdisciplinare, anche attraverso Geographic Information Science per analizzare e comunicare gli scenari di transizione energetica e le politiche per la tutela dei diritti umani e la conservazione della biodiversità; la ricerca interdisciplinare sugli ‘scenari di unburnable carbon’ in regioni ad alta diversità ecologica e culturale in Europa ed in Amazzonia, e l’attivazione di reti con università, istituzioni e organizzazioni della società civile per promuovere l’uso di strumenti e metodologie interdisciplinari sul ruolo dell’UE nelle politiche climatiche”. Il termine “giustizia climatica” si è affermato negli ultimi 20 anni all’interno dei movimenti per la giustizia sociale e ambientale che lottano contro gli impatti ineguali dei cambiamenti climatici ed i fallimenti del modello di governance climatica globale. Le implicazioni etiche dei cambiamenti climatici e gli sforzi per combatterli sono molteplici, in termini di responsabilità storiche differenziate tra gli stati, asimmetria degli impatti e dei benefici, vulnerabilità sociale, equità intergenerazionale e di genere. Gli imperativi della giustizia climatica richiedono misure efficaci per garantire una rapida conversione a un sistema economico a impatto zero e resiliente al clima, verso una transizione giusta ed equa che non metta a repentaglio i diritti umani, compreso il diritto allo sviluppo per ogni popolazione del mondo. Il Centro dell’Università di Padova mette a sistema ricerche e attività svolte da anni sui temi della giustizia climatica in Italia e in Amazzonia, da parte del gruppo di ricerca “Cambiamenti Climatici territori e diversità” attivo presso il DICEA, e si caratterizza come punto di riferimento, al di là della durata del finanziamento, per le attività di ricerca e didattiche (stage e tesi di laurea e dottorato, sia delle nostre università che nell’accoglienza di studenti e ricercatori internazionali) ma soprattutto per consolidare il dialogo tra ricerca e attori sociali. Dal 1998 al 2020 L’Europa ha finanziato 378 Centri di Eccellenza Jean Monnet; l’Italia è il paese che dal 1998 al 2020 ha avuto più Centri Jean Monnet ovvero 40, seconda l’Inghilterra con 37, poi la Spagna con 35. Padova ha avuto 3 centri di eccellenza 2000 Jean Monnet European Centre of Excellence; 2009 Intercultural Dialogue, Human Rights & Multi-level Governance; 2020 Climate Justice: Centre of Excellence Jean Monnet.