Nucleare, la Sicilia ribadisce: “No a rifiuti radioattivi”

Il governo Musumeci ha accolto con una delibera di giunta, le conclusioni del gruppo di studio

MAG 28, 2021 -

Nucleare Roma, 28 mag. (askanews) – La Sicilia ribadisce il proprio “no ad accogliere rifiuti radioattivi”. Il governo Musumeci ha infatti accolto, con una delibera di giunta, le conclusioni a cui è pervenuto il gruppo di lavoro istituito per elaborare le motivazioni contro la proposta del governo centrale che aveva individuato nell’Isola 4 dei 67 siti di stoccaggio inseriti nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) nei territori di Trapani, Calatafimi-Segesta, Petralia Sottana/Castellana Sicula e Butera. “Anche questo importante impegno abbiamo mantenuto, entro i tempi richiesti da Roma. Con argomenti inoppugnabili dimostriamo come la Sicilia non possa e non debba essere inserita in alcun elenco di possibili siti. Ci candidiamo solo ad ospitare turisti, da qualsiasi parte provengano. Grazie al gruppo dei tecnici per l’impegno profuso ed all’assessore Toto Cordaro per la costante azione svolta, fino alla definizione del lavoro”, ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. “Il gruppo di studio deciso dal presidente Musumeci e da me presieduto – ha dichiarato l’assessore regionale al territorio Toto Cordaro – ha concluso i suoi lavori: possiamo dunque affermare che i quattro siti individuati sono assolutamente inadeguati al deposito dei rifiuti radioattivi”. “La relazione ha messo in luce – continua Cordaro – l’inadeguatezza delle infrastrutture per questo tipo di trasporti, l’elevata sismicità, il forte rischio geomorfologico, la poca distanza dai centri abitati. E ancora, il pericolo di inquinamento delle falde acquifere e il rischio per tutte quelle produzioni agricole che costituiscono il sistema Sicilia. Queste sono alcune delle ragioni emerse dalla relazione, grazie anche al contributo degli atenei siciliani e alla collaborazione dei sindaci, dell’Ingv e della commissione specialistica dell’assessorato”. (Segue)