Agroalimentare, a Monza AgriparcoHub per didattica e lavori inclusivi

Centro della Fondazione Alessio Tavecchio per persone fragili

MAG 13, 2021 -

Milano, 13 mag. (askanews) – Nasce a Monza AgriparcoHub, il nuovo centro polifunzionale della Fondazione Alessio Tavecchio, impegnata in attività assistenziali verso persone anziane e disabili e iniziative di sensibilizzazione all’inclusione. Didattica e lavoro inclusivi saranno i due pilastri del progetto, che darà vita a laboratori enogastronomici e a un ristorante solidale in cui anche persone con disabilità e fragilità potranno lavorare in cucina e in sala, per consolidare quanto appreso in competenze professionali. Complessivamente, il ristorante impiegherà dieci tra ragazzi e ragazze con varie fragilità. I lavori di costruzione dell’AgriparcoHub inizieranno a settembre 2021, con l’obiettivo di inaugurare ufficialmente la struttura nel 2022. Per sostenerne l’apertura è stata lanciata una campagna di raccolta fondi.

Dalla produzione di pasta e lievitati a quella di conserve, confetture e piatti pronti, i laboratori saranno sede di alta formazione culinaria, accessibile a persone con ogni livello di abilità. Saranno organizzate classi integrate con studenti di istituti alberghieri. Previste anche una Scuola Natura e una Wine School, quest’ultima in collaborazione del partner di progetto gruppo Meregalli.

Tutte le diverse aree dell’AgriparcoHub saranno collegate e in completa sinergia tra di loro al fine di creare un centro Polifunzionale unico in Italia proprio perché creato all’interno di un Agriparco agricolo produttivo.

Il Centro polifunzionale AgriparcoHub è parte del più ampio progetto dell’Agriparco solidale Accolti e Raccolti, inaugurato nel 2017 dalla Fondazione Alessio Tavecchio nel quartiere Libertà di Monza. L’Agriparco, che ospita già un orto, un frutteto e un vigneto didattici, un bosco e un giardino sensoriale, nasce come spazio inclusivo e aperto a tutti, con particolare attenzione ai soggetti più fragili. Grazie a 800 metri quadrati di passerella e a dieci vasche rialzate per la coltivazione di ortaggi e piccoli frutti, le attività didattiche sono infatti accessibili anche alle persone con disabilità motorie.

Oltre all’inclusione di persone svantaggiate, il progetto promuove sul territorio la valorizzazione delle risorse naturali e la cultura della sostenibilità, impiegando tecniche di coltivazione rispettose del territorio, incentivando la filiera corta e avvicinando la comunità a un’alimentazione più sana e consapevole. Dall’orto e dal vigneto proverranno infatti le materie prime per le lavorazioni dei laboratori, da servire in tavola al ristorante nel segno di una cucina a chilometro 0 e sostenibile per l’ambiente.