Da Torino parte un nuovo modello di housing sociale

In città 50mila appartamenti sfitti. Il progetto con Unicredit

MAG 12, 2021 -

Torino, 12 mag. (askanews) – Il progetto ‘Homes4All’, con la collaborazione di UniCredit, tramite il programma di Social Impact Banking, dopo le prime acquisizioni immobiliari in aree differenti della città di Torino (tra le quali: Aurora, Barriera di Milano, Falchera, Madonna di campagna) ha accompagnato le prime 3 famiglie beneficiarie negli appartamenti ed è previsto entro giugno 2021 l’inserimento di altri nuclei familiari.

Se da una parte cresce il numero di famiglie sulle liste di attesa dell’Edilizia residenziale pubblica, dall’altra aumenta il numero degli appartamenti vuoti nelle città. Solo nel comune di Torino sono 50.000 gli appartamenti sfitti e circa il 10% del patrimonio immobiliare è inutilizzato (fonte: Osservatorio della Condizione abitativa della Città di Torino, 2018). È su questo patrimonio inutilizzato che sta intervenendo ‘Homes4All’ che si propone come nuovo modello di housing sociale finalizzato a ridurre l’emergenza abitativa. ‘Homes4All’ provvede alla acquisizione e gestione degli immobili, li ristruttura mettendoli a norma e accompagna le famiglie negli alloggi assegnati ad un affitto sostenibile.

“L’emergenza abitativa a Torino è uno dei temi più gravi e urgenti da affrontare – commenta Chiara Appendino, sindaca della Città di Torino – Questo, come abbiamo sempre detto, era vero per la nostra Città in tempi pre-pandemia e lo è diventato a maggior ragione nell’ultimo anno, in particolare con l’emergere di nuove povertà, e l’acuirsi di quelle esistenti. Homes4All è un altro importante tassello che si inserisce nel mosaico di iniziative della Città di Torino per il sostegno all’abitare. Un sostegno che arriva dai Servizi Sociali della Città, ma sempre di più anche grazie a fondamentali partnership trasversali, con il Terzo Settore e con i privati – prosegue -. Il nostro obiettivo continuerà ad essere quello di garantire il diritto alla casa, procedendo con interventi inclusivi e strutturali per il maggior numero possibile di famiglie in difficoltà”.

Il divario crescente tra i valori del mercato immobiliare e i redditi, il cambiamento dei bisogni e, non ultime, le crescenti difficoltà acuite dalla pandemia Covid hanno generato un aggravamento dell’emergenza abitativa a cui le città fanno fatica a dare risposta, a cominciare proprio dal problema abitativo. I dati evidenziano una situazione in cui nel 2020 il 58% degli italiani ha avuto difficoltà economiche (+12% rispetto al 2019 – fonte: Osservatorio sul bilancio del welfare delle famiglie italiane) e quasi 6 famiglie su 10 hanno difficoltà a pagare le rate del mutuo o i canoni di locazione.

La messa a norma degli immobili aiuta a riqualificare il patrimonio edilizio delle città e a migliorare le performance ambientali delle abitazioni. La collaborazione con i servizi sociali e il terzo settore permette, infine, l’inserimento degli inquilini in un percorso di rafforzamento dell’autonomia economica generando quindi un impatto positivo sulle città e riducendo il peso delle emergenze abitative sui servizi di accoglienza.