Importavano quintali hashish: coniugi campani presi da Arma Milano

Il 18 dicembre 2020 fu scoperto carico di 256 kg in ditta a Vignate

MAG 11, 2021 -

Milano, 11 mag. (askanews) – Ieri mattina a Montoro (Avellino), i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di una coppia di coniugi, e un obbligo di dimora per un 36enne (al momento irreperibile), accusati di importazione aggravata e continuata di stupefacenti. Lo ha riferito in una nota l’Arma, spiegando che il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Milano su richiesta della locale procura, che ha coordinato un’indagine dei militari della Compagnia di Cassano d’Adda (Milano).

Il 15 dicembre dell’anno scorso, i carabinieri della Stazione di Melzo, nel Milanese, avevano sorpreso i tre campani indagati in un terreno agricolo di Vignate (Milano) mentre tentavano di disfarsi di mangime per animali contenuto in una cassa proveniente da Malaga (Spagna), che avevano appena ritirato in un’azienda di spedizioni internazionali di Vignate dove era in deposito. Dai successivi controlli, i militari avevano ricostruito che i coniugi (60 lui, 59 lei) avevano commissionato alla società milanese di trasportare dalla Spagna un analogo bancale diretto ad una società maltese e che era arrivato in azienda il 18 dicembre 2020. In quella circostanza, la coppia aveva deciso di non presenziare al ritiro della merce, alla luce di un controllo di polizia compiuto nei giorni precedenti. Tenuto conto che il costo del trasporto era superiore al valore del contenuto dichiarato, i carabinieri avevano ispezionato la cassa, scoprendo alcune valigie piene di panetti di hashish per un peso complessivo di 256 chilogrammi. Carico dal quale sarebbe stato possibile ricavare un valore al dettaglio di circa un milione di euro.

Le indagini hanno così consentito di ricostruire che “tra il novembre e il dicembre 2020, in quattro occasioni (tra cui il sequestro del 18 dicembre 2020), i due coniugi, tramite aziende cessate o inesistenti con sede in provincia di Avellino, avevano commissionato alla società di Vignate il recupero da un’omologa azienda di Malaga di ulteriori bancali diretti ad una società maltese, contenenti verosimilmente il medesimo quantitativo di sostanza stupefacente, celato da materiale organico di scarto (mangime o fibre di cocco). Le quattro spedizioni “erano state commissionate dai due coniugi i quali, grazie al materiale contributo del 36enne con precedenti per droga, in tutte le occasioni mediante noleggio di autovetture avevano ritirato personalmente uno dei bancali trasportati”.

Le investigazioni dei carabinieri proseguono per ricostruire dove fosse diretta la droga, tenuto conto che l’azienda di destinazione con sede a Malta è inesistente.