Alitalia, Di Berardino: la compagnia si può rilanciare

"Non possiamo e non dobbiamo rinunciare"

APR 16, 2021 -

Roma, 16 apr. (askanews) – “Vi sono alcuni grandi obiettivi a cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare. Il primo è avere una grande compagnia di bandiera che possa coprire le rotte nazionali, europee e intercontinentali.” Così Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio intervenendo in aula Giulia Cesare in occasione del consiglio straordinario su Alitalia. “Attualmente in Alitalia sono impiegati oltre 11 mila lavoratori, per l’85% residenti nel nostro territorio: un ridimensionamento della compagnia area o una sua frammentazione rappresenterebbe un problema occupazionale che non ci possiamo permettere, specie in questo momento. Certamente dall’Europa arrivano indicazioni e richiami e è per questo che l’obiettivo deve essere quello di conciliare la normativa europea con gli interessi economici e di crescita. Da tempo, e lo ribadiamo anche in questa sede, chiediamo l’elaborazione di un piano industriale differente da quello fino a ora proposto, che punti su innovazione, sviluppo, sicurezza, revisione dei contratti di leasing, gestione del carburante, recupero dei settore cargo e manutentivo. La trattativa indubbiamente non è facile ma i punti di forza su cui fare leva non mancano, a cominciare dal trattamento sulla capitalizzazione al pari di quanto avvenuto per Lufthansa e Air France. Seppur con le dovute differenze di gestione non possiamo essere l’unico paese senza una propria compagnia di bandiera, quale asset e infrastruttura strategica – continua l’assessore regionale – Sebbene sia una trattativa nazionale, siamo pronti come Regione Lazio a collaborare e a fare la nostra parte in base alle nostre competenze, come già fatto a favore dei lavoratori e delle aziende dell’indotto. Siamo inoltre pronti con un nuovo provvedimento che porteremo in collegato al bilancio regionale. Rimangono ferme competenze e responsabilità: come ente territoriale non possiamo sostituirci al nazionale né sulle scelte né sui progetti, proponendo tuttavia soluzioni che crediamo positive e di salvaguardia degli interessi collettivi. È di ieri, ad esempio, una missiva inviata dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti al presidente del consiglio Mario Draghi. Ribadiamo dunque che debbano essere maggiormente chiarite le intenzioni del Governo: se transizione deve esserci, allora riteniamo che debba essere esplicitata nei dettagli, chiarendo  l’inizio e la fine del progetto. I 3 miliardi, denaro pubblico, messi a disposizione della compagnia, crediamo debbano servire a rilanciarla, non a chiuderla. Un rilancio che deve guardare con fiducia guardando anche ai dati del recente passato. Il riferimento è ai flussi turistici: poco prima della pandemia l’Italia era al terzo posto per arrivi e al 2 per presenza internazionale nell’area Schenghen. Il quel periodo eravamo al primo posto in Europa per occupati nel turismo con un’incidenza sul PIL al 13%. Sapendo che circa il 50% delle presenze è dovuto alla città di Roma, si giustifica ulteriormente il nostro interesse anche per dare una risposta alle tante lavoratrici e lavoratori anche oggi in presidio”.