Venezia, sequestrate 83 tonnellate di rifiuti al porto

Intervento dei carabinieri forestali e dell'Agenzia delle dogane

APR 14, 2021 -

Roma, 14 apr. (askanews) – Sequestrato al porto di Venezia un carico di 83 tonnellate di rifiuti destinati ad India e Pakistan. Secondo quanto si spiega in una nota gli accertamenti sono stati seguiti dai funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli del capoluogo veneto, insieme al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Padova, con il supporto del Dipartimento Provinciale di Venezia.

I rifiuti – plastici e di carta e cartone – sono stati trovati all’interno di tre container. Le attività investigative sono iniziate con un controllo, effettuato in provincia di Padova dai carabinieri, che ha comportato il sequestro di alcune decine di tonnellate di rifiuti plastici, costituiti da scarti di lavorazione di bobine di film plastico.

Dopo specifiche attività di analisi di rischio e con l’ausilio dell’apparecchiatura scanner a raggi X in dotazione, i funzionari ADM di Venezia hanno individuato, poi, alcuni container con dentro rifiuti e non merci, come risultava dalla fasulla documentazione doganale presentata dall’esportatore. La successiva verifica tecnica dei carichi ha permesso di accertare la presenza, all’interno dei container, di imballi di residui di lavorazione derivanti da industrie della carta e della plastica, provenienti in parte anche da altri paesi unionali e gestiti in violazione delle disposizioni Europee e della normativa nazionale relative al recupero e riciclo.

I rifiuti, verosimilmente, sarebbero entrati nel ciclo di recupero della carta da macero e della plastica, per la produzione di materia prima secondaria per l’industria tessile. Le due ditte proprietarie della merce prima dell’esportazione sono state segnalate all’autorità giudiziaria per il reato di gestione illecita di rifiuti, mentre la ditta esportatrice è stata segnalata per i reati di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico ed esportazione illecita di rifiuti, anche in virtù del fatto che nessuno degli indagati è stato in grado di fornire né la tracciabilità e né la prova che la merce oggetto dell’esportazione non si trattasse di rifiuto come, pertanto, è stato qualificato e sequestrato.