Carcere, agente aggredito nella casa circondariale di Monza

Osapp: è il quinto in 15 giorni, si intervenga

APR 10, 2021 -

Roma, 10 apr. (askanews) – Nella mattinata di oggi nella casa circondariale di Monza un detenuto di nazionalità italiana con precedenti aggressioni al personale delle forze dell’ordine, durante un’operazione di routine di controllo delle inferriate delle camere detentive, ha impedito al personale di verificarne l’integrità delle stesse, negando l’accesso a chiunque volesse entrare in quella cella perché non voleva esser disturbato.

Il fatto è reso noto dal sindacato Osapp che poi spiega come un ispettore coordinatore del reparto è stato immediatamente aggredito dal detenuto “con un pugno in pieno volto ed altri” fendenti. “Il personale presente – si aggiunge – è intervenuto sottraendo il malcapitato dalle botte”. Successivamente il sott’ufficiale – si sottolinea – è stato accompagnato all’ospedale San Gerardo di Monza e gli è stata data una prognosi di cinque giorni ed una diagnosi di trauma cranico.

A dare la notizia dell’accaduto è Giuseppe Bolena, segretario regionale della Lombardia dell’Osapp – Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria, che chiarisce: “Le aggressioni subite dal personale di Polizia Penitenziaria hanno raggiunto una soglia allarmante, addirittura cinque in soli quindici giorni nel penitenziario di Monza. La situazione è fuori controllo”.

Durante una interrogazione parlamentare l’8 aprile scorso sono state evidenziate le principali criticità dell’attuale sistema penitenziario. “Attendiamo fiduciosi atti concreti da parte del Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Petralia e del Ministro della Giustizia Cartabia. Per i detenuti violenti ed aggressivi nei confronti degli operatori dovrebbero essere adottati regimi molto più severi e meno garantisti. Auspichiamo che si creino istituti con regimi particolari, per questa categoria di detenuti, simili ai circuiti dove sono ristretti quelli del 41 bis”.

“L’attuale sistema non sembra in grado di gestire queste situazioni e inoltre l’ordinamento penitenziario è troppo blando per questo genere di condotte violente che negli ultimi mesi sono sempre più frequenti. Vicinanza, solidarietà e l’augurio di una pronta guarigione al collega coinvolto da parte dell’Osapp”.