Uova, in Italia il 60% delle galline sono allevate cage free

A dicembre 2016 solo il 40%, transizione spinta da consumatori

APR 7, 2021 -

Roma, 7 apr. (askanews) – In Italia il 60% delle galline sono allevate con sistemi cage free, ovvero a terra, in biologio e all’aperto. Nel dicembre 2016 il dato era del 40%. E’ quanto emerge dalla Banca Dati Nazionale del Ministero della Salute. Nel dettaglio, le pollastre e le galline ovaiole allevate in Italia sono in totale poco più di 50 milioni, il 40% delle quali si trova in allevamenti in gabbia mentre il restante 60% è allevato in sistemi alternativi. Di queste, il 4% sono allevate all’aperto e un ulteriore 5% con metodo biologico. Nel dicembre 2016 le galline allevate in Italia erano 44.278.890, di cui il 39% (17.261.621) in sistemi cage free e il 61% (27.017.269) in sistemi in gabbia.

Una transizione spinta in primo luogo dall’interesse dei consumatori, che con le loro scelte d’acquisto hanno chiaramente manifestato la preferenza per uova provenienti da allevamenti non in gabbia, spiega in una nota Compassion in World Farming, che lavora affinché la tendenza ad abbandonare i sistemi in gabbia continui fino alla completa conversione.

Rispetto a un allevamento in gabbia, dove le galline non hanno possibilità di muoversi all’interno del capannone, né di esprimere i comportamenti naturali basilari, nei sistemi a terra ben progettati gli animali possono godere di un potenziale di benessere migliore grazie alla maggiore libertà di movimento nelle tre dimensioni dello spazio e alla possibilità di esprimere un repertorio di comportamenti più ampio.

Tuttavia, esistono tipi diversi di allevamento e non tutti sono dotati di caratteristiche in grado di fornire alle galline un miglioramento significativo del loro benessere. Ad esempio, un tipo particolare di sistemi a terra, i cosiddetti ‘sistemi combinati’, presenta diversi limiti per il benessere delle galline. Questi sistemi, infatti, prevedono la possibilità, permanente o temporanea, di confinare gli animali in gabbia attraverso la chiusura di cancelletti frontali (vedi foto) e, anche quando i cancelletti sono aperti, possono limitare fortemente i movimenti degli animali e l’espressione di alcuni comportamenti naturali, a causa di alcune caratteristiche di questi sistemi.

Oltre ai produttori di uova Gruppo Sabbatani e Fattoria Roberti (che si sono già impegnati ad abbandonare le gabbie e i sistemi combinati), CIWF collabora anche con il Gruppo Eurovo, realtà leader del settore e pioniera in Italia in tema di allevamento non in gabbia, che si è impegnata a eliminare le gabbie da tutti gli allevamenti di proprietà in Italia entro il 2022.