Digitale e delivery: come i ristoratori hanno affrontato la pandemia

TheFork: c'è voglia di andare a ristorante, 52% lo farà più di prima

APR 7, 2021 -

Milano, 7 apr. (askanews) – E’ tra i comparti più penalizzati dalle misure anti-covid, ma nei momenti in cui queste sono state allentate la voglia degli italiani di tornare a mangiar al ristorante è emersa in tutta la sua forza lasciando ben sperare sul futuro del comparto. Un comparto che si è mostrato “agile e creativo” secondo uno studio di The Fork, la app di prenotazione online dei ristoranti che solo in Italia conta cui 20.000 indirizzi, che ha analizzato l’andamento del settore nei mesi di chiusure parziali e totali per capire quali ne siano stati gli effetti e come affrontare la riapertura.

La riapertura dopo la prima ondata, a livello europeo, durante i mesi estivi, ha visto un recupero accettabile di commensali rispetto al 2019, anche se inferiore agli anni precedenti a livello globale: -24% a luglio, -18% ad agosto. Questa diminuzione può anche essere collegata al fatto che in alcuni mercati erano ancora in vigore restrizioni con una conseguente riduzione dei posti disponibili. In questo quadro a essere penalizzate sono state soprattutto le grandi città, probabilmente perché private del turismo straniero. Parigi, Lione, Madrid, Barcellona, Roma, Milano, Amsterdam, Rotterdam, Ginevra, Losanna, Lisbona, Porto, Bruxelles, Stoccolma, Copenaghen hanno segnato un -39% a luglio e agosto. Il decremento è stato complessivamente inferiore nelle aree turistiche europee (Brugges, costa belga, Mediterraneo / Atlantico / Bretagna (FR), Puglia, Sardegna, Campania, Den Haag, Haarlem, Algarve, Madeira, Baleares, Comunidad Valenciana, Andalucia, Vallese, La Riviera – CH) attestandosi complessivamente a -27% a luglio e -14% ad agosto. In particolare nelle località di villeggiatura italiane la performance estiva è stata particolarmente positiva al punto che nelle province di Ancona, Livorno e Siracusa e nella città metropolitana di Napoli è stata riscontrata una crescita percentuale dei coperti prenotati che risultano superiori al 2019. Questa ripresa si è verificata soprattutto grazie alla popolazione locale e al turismo interno mentre sono calati drasticamente rispetto al 2019 i viaggiatori internazionali.

Durante questi mesi, i ristoranti hanno dovuto reinventarsi diversificando la loro attività: i servizi di consegna a domicilio e take-away sono cresciuti. A oggi su TheFork il 10% offre il delivery e il 12,5% permette l’asporto. In un contesto globale in cui le relazioni fisiche devono essere limitate, inoltre, il 64% dei ristoranti ritiene che gli strumenti digitali li abbiano aiutati nel corso della crisi.

Per quanto riguarda le misure messe in atto dal precedente governo per aiutare il settore, TheFork ha condotto nel gennaio 2021 un’indagine su oltre 1.000 ristoranti: il 52% degli intervistati ha applicato la cassa integrazione a tutto il personale, mentre quasi il 20% lo ha fatto per più della metà del personale. Grazie a queste misure, circa il 70% delle aziende è riuscito a non licenziare nessuno dei propri dipendenti. Purtroppo, il 24% ha dovuto licenziare parte del personale, mentre il 6% ha dichiarato di aver lasciato a casa tutto lo staff. Il 73% dei ristoranti intervistati ha detto di aver ricevuto aiuti governativi, mentre il 27% ha dichiarato di non aver ricevuto nulla. Dei ristoranti che hanno ricevuto aiuti finanziari, quasi tutti (92%) si sono detti insoddisfatti e hanno trovato l’importo troppo basso per sopravvivere.

Nonostante il contesto, andare al ristorante è una delle esperienze che manca maggiormente agli utenti. In uno studio condotto da TheFork in Italia a gennaio 2021 su oltre 5.000 utenti, il 52% dei rispondenti ha dichiarato che appena possibile andrà al ristorante più che in passato e il 38% ha dichiarato che lo farà anche se meno di prima, solo il 4% ha detto che aspetterà la fine assoluta della pandemia. I consumatori hanno mostrato adattabilità alla situazione un po’ ovunque e tutto lascia presagire che continueranno a farlo. In Italia, quando a febbraio 2021, molte regioni sono entrate in zona gialla, il numero di coperti prenotati a mezzogiorno è aumentato notevolmente, superando i livelli del 2019 e del 2020 (rispettivamente +89% e +17%).

Secondo uno studio condotto a maggio 2020, attraverso Surveymonkey su un campione di 13.000 utenti italiani, acquista sempre più importanza la possibilità di prenotare tavoli all’aperto (59%), mentre continuano a essere ritenute utili dagli utenti la comunicazione online delle misure di prevenzione messe in campo dal ristorante (molto importante per il 50% degli intervistati), il menù digitale (molto importante per il 39% degli intervistati), le recensioni dedicate alle norme anti-Covid (30%) e la possibilità di pagare da app senza contatto con il cameriere (22%). Non a caso i ristoranti con uno spazio all’aperto che storicamente tendono ad avere performance migliori, hanno recuperato leggermente più velocemente di quanti non ne avevano.