Autismo, Colosimo (FdI): oggi non sia solo una data

"Il Lazio è un passo avanti sul tema ma si deve fare di più"

APR 2, 2021 -

Roma, 2 apr. (askanews) – “In questo momento sto andando al policlinico di Tor Vergata dove Gianluca Nicoletti esporrà i quadri del figlio Tommy, un ragazzo nello spettro autistico, e la denuncia è che, e purtroppo è una realtà, questo 2 aprile come accade in genere per queste giornate lascia il tempo che trova se non segue una corretta attenzione alla tematica. Con orgoglio devo dire che il Lazio è un passo avanti sul tema autismo rispetto ad altre regioni”. Così ad Askanews il consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, da sempre impegnata nelle battaglie per i diritti dei più fragili.

E, proprio sul tema dell’autismo – oggi 2 aprile si celebra la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo – Colosimo negli anni ha avuto un ruolo attivo in consiglio regionale proponendo già nel 2011 una proposta di legge sull’autismo che però non venne mai portata in discussione in aula, ma appena rieletta ripresentò come suo primo atto.

“Questa proposta di legge è diventata legge dopo un blitz durante il collegato del 2018, votata all’unanimità dai consiglieri e – ha detto – ringrazio ancora la sensibilità del consigliere Emiliano Minnucci del Pd”. “Dunque nel Lazio le terapie neocomportamentali e strutturate che son quelle che sullo spettro autistico fanno la differenza – ha ricordato Colosimo – vengono rimborsate dagli 0 ai 12 anni per le famiglie meno abbienti o con più figli nello spettro. E’ una piccola ma grande rivoluzione perchè il tema vero di cui ci si deve occupare è che la nostra sanità pubblica ad oggi non ha le professionalità che si possono occupare di questo tema, i terapisti nelle nostre Asl non esistono”. Chiara Colosimo poi ha parlato di quanto questi mesi di lockdown e di pandemia abbiano fiaccato la resistenza delle famiglie. “L’attenzione ai fragili si dimostra nei fatti e, nei fatti, nel covid sono stati proprio i fragili ad essere i più dimenticati: noi non possiamo immaginare, o meglio lo sanno e lo raccontano le famiglie che però non vengono ascoltate, cosa voglia dire per un ragazzo nello spettro autistico cambiare la sua routine, perchè nella gran parte dei casi sono persone che hanno delle abitudini molto rigide e cambiarle scatena reazioni a volte anche molto violente. Io ho foto di case distrutte da questi ragazzi durante il covid. Questo tema non può più esser lasciato alla buona volontà dei singoli” ha detto con forza Chiara Colosimo ad Askanews ricordando che, sul fronte della vaccinazione ai più fragili e in particolare a chi si trova nello spettro autistico la regione Lazio si è comportata bene e ha posto l’accento anche su come il neuropsichiatra del policlinico di Tor Vergata, il professor Luigi Mazzone, sia stato “il primo in Italia ad organizzare le vaccinazioni per i ragazzi nello spettro”.