Disabilità, Stefani: tavolo permanente su caregiver

"Già avviate interlocuzioni con il Ministro del Lavoro"

MAR 30, 2021 -

Roma, 30 mar. (askanews) – Un “tavolo permanente” istituzionale sul tema dei caregiver. A proporlo è il ministro per le disabilità Erika Stefani che ne ha parlato nel corso di comunicazioni sulle linee programmatiche del suo dicastero alla Commissione lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato. “E’ mia intenzione trasformare in un tavolo permanente – ha infatti detto la Stefani – per confrontarci sul tema, magari coinvolgendo anche le forze di opposizione, trattandosi, come ho potuto constatare, di un argomento ampiamente condiviso quanto meno nelle finalità”. Sul tema del riconoscimento di questa figura nel nostro ordinamento, ha poi annunciato il ministro, “ho già avviato interlocuzioni con il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, insieme agli uffici tecnici, per poter analizzare al meglio tutte le possibili alternative circa le modalità di riconoscimento del caregiver. Lo studio delle varie ipotesi sul tavolo risulta imprescindibile – ha detto – per poter quantificare la misura e, conseguentemente, poter reperire le risorse economico-finanziarie necessarie.

“Per quanto il riconoscimento della figura del Caregiver sia un tema trasversale e per il quale vi è la forte volontà politica di procedere con celerità, – ha poi detto il ministro – non bisogna sottovalutare le problematiche inerenti le modalità di declinare tale figura nella molteplicità di contesti da tenere in considerazione. Bisognerà affrontare l’argomento da una duplice prospettiva: quella di colui che accudisce e quella di colui che è accudito. L’esigenza di dover garantire migliori prospettive di vita a chi si prende cura di una persona con disabilità vanno contemperate con la necessità di garantire sempre la libertà delle persone con disabilità. Non da ultimo, – ha spiegato ancora la Stefani – occorrerà coniugare il riconoscimento della figura del caregiver con una più ampia attivazione di tutti i servizi di sostegno alla persona, offerti dagli enti locali e che rappresentano una condizione imprescindibile affinché l’impegno dell’assistenza non sia interamente ed esclusivamente a carico del nucleo familiare”.

Per quanto riguarda, inevece, le misure concrete di sostegno da garantire al Caregiver, per la Stefani “occorre considerare che le esigenze della persona che accudisce un familiare o un conoscente in condizione di disabilità possono variare a seconda che si tratti di un giovane, uno studente, di una persona in età lavorativa o di una persona alla fine della sua carriera lavorativa”. Per ognuna di queste esigenze occorrerà, quindi, “prevedere misure di sostegno ad hoc. Infatti, è chiaro che la necessità di uno studente sarà quella di essere messo in condizione di non abbandonare gli studi e di poter continuare al meglio il proprio percorso formativo, mentre, per un lavoratore si dovrà pensare a tutele volte a far sì che non si perdano anni di contribuzione a fini pensionistici, ma soprattutto, che sia previsto un percorso di re-inserimento al lavoro”, ha concluso il ministro.