Preso il latitante “Varenne”, si era rifatto una vita in Brasile

Lavorava per una ditta di costruzioni

MAR 13, 2021 -

Roma, 13 mar. (askanews) – Si era rifatto una vita, lavorava per una ditta di costruzioni in Brasile, perfettamente integrato nella comunità: dopo 4 anni di latitanza è stato arrestato Massimo Iacozza, 44 anni, conosciuto come “Varenne”, preso al termine delle indagini condotte dalla polizia di Stato e dalla polizia federale brasiliana, sotto il coordinamento della Procura generale della Corte d’Appello di Roma.

Doveva scontare 9 anni di carcere per droga, e nell’ambiente criminale era conosciuto con il soprannome di Varenne – come il leggendario cavallo – per la sua abilità di correre in auto trasportando droga.

Le indagini, dirette dal sostituto procuratore generale Alberto Cavallone, sono state portate avanti da un pool di agenti della sezione antidroga della squadra mobile di Latina e della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Fondi, in collaborazione con personale del Servizio centrale operativo della polizia di Stato.

Tra ottobre e novembre 2019, il gruppo di investigatori ha iniziato le ricerche, anche con intercettazioni telefoniche e ambientale, obiettivo: la cattura dell’uomo latitante dal maggio del 2017, fuggito dopo una sentenza che lo condannava a 9 anni di carcere, per reati in materia di stupefacenti. Le indagini hanno confermato che il ricercato aveva lasciato il territorio nazionale e rotto i ponti con la città di Fondi, di cui era originario. Le indagini sono continuate e a distanza di un anno il latitante è stato localizzato, in Brasile, qui si era perfettamente integrato, lavorando per un’impresa di costruzioni.

In questi mesi, nonostante le difficoltà imposte dalla emergenza sanitaria pandemica, le indagini sono proseguite e il latitante è stato individuato nella periferia di San Paolo, dove è stato catturato e portato in carcere, in attesa di essere estradato.

Massimo Iacozza, con precedenti di polizia per reati in materia di armi e stupefacenti, è conosciuto negli ambienti criminali con il soprannome di Varenne – come il leggendario cavallo -mentre come pusher trasportava la droga, ed anche per questo – spiegano gli investigatori – è considerato uomo di fiducia del clan Zizzo.

Nel 2011 è stato arrestato assieme a Elvio Gentili e Giovanni De Salvo, i quali avevano nascosto in un edificio rurale, in provincia di Roma, 295 chili di hashish, e cartucce di vario calibro. E “lo spessore criminale di Iacozza, che intrattiene rapporti con personaggi del calibro di Gentili e De Salvo, quest’ultimo arrestato per un omicidio, assieme al noto capoclan Michele Senese, trova ulteriore riscontro nelle indagini che nel 2012, portano al suo arresto, nell’ambito dell’operazione San Magno, insieme ad altre 30 persone”.

Proprio durante queste indagini, gli investigatori ipotizzano che Iacozza appartenga al gruppo criminale capeggiato da Carlo Zizzo e dal suo fratello Alfiero, che vengono indagati, con i loro sodali, per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti e detenzione abusiva di armi.

Contemporaneamente, le indagini indicano Iacozza come facente parte di un più vasto gruppo criminale di narcotrafficanti e il suo nome finisce nell’operazione denominata convenzionalmente “Castillos”. Un’operazione che aveva portato al sequestro di 500 chili di hashish, attraverso indagini che documentavano l’esistenza di due agguerriti gruppi criminali guidati l’uno dal leader degli ultrà della Lazio Fabrizio Piscitelli e l’altro da Paolo Diana. Dopo due circa due anni trascorsi in carcere, Iacozza viene scarcerato e messo agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Fondi per un altro anno. Poi, per altri 3 anni, gli sono imposti gli obblighi di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria, ma prima della emissione della sentenza definitiva di condanna, emessa dalla Suprema Corte di Cassazione nel maggio del 2017, che lo condannava a una pena detentiva di anni 9, mesi 1 e giorni 12 di reclusione, aveva fatto perdere le proprie tracce. Fino all’arresto di pochi giorni fa in Brasile.

Red/Gtu/Int9