Coldiretti: con nuovo Dpcm si salvano le 7000 enoteche italiane

Settore fortemente colpito da crisi Horeca in Italia e all'estero

MAR 3, 2021 -

Roma, 3 mar. (askanews) – Il via libera all’asporto di alcol dopo le 18 e fino alle 22.00 da enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice Ateco 47.25), fermo restando il divieto al consumo sul posto, “salva le 7mila enoteche presenti in Italia e supera l’ingiustificata discriminazione nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali è correttamente consentita la vendita del vino”. Lo sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che aveva sollecitato il necessario chiarimento del nuovo DPCM varato dal presidente del Consiglio Mario Draghi dopo che quello precedente del 14 gennaio aveva vietato per gli esercizi con codice Ateco 47.25 la vendita con asporto dopo le 18.

Si tratta di una misura importante a sostegno del vino Made in Italy fortemente colpito dalla chiusura della ristorazione con circa 200 milioni di bottiglie che – sottolinea la Coldiretti – non sono mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali, costretti ad un logorante stop and go. A pesare è stata anche la chiusura dei ristoranti italiani all’estero, dove il vino italiano è il più esportato nel mondo, ma ha subito nel corso del 2020 un calo del 3% nelle bottiglie spedite all’estero.

Le enoteche, sottolinea la Coldiretti, hanno avuto negli ultimi anni una forte espansione offrendo opportunità di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualità e del legame con il territorio. Una tendenza che, secondo Coldiretti, va sostenuta ed incoraggiata nel rispetto delle norme di sicurezza. Il settore del vino è già tra i più colpiti dagli effetti delle misure restrittive anti Covid con la chiusura della ristorazione dove viene commercializzato più della metà in valore delle bottiglie stappate in Italia.