“A Milano bimbi più esposti a black carbon in percorso casa-scuola”

Studio Università: in coincidenza con punta di traffico mattutino

MAR 3, 2021 -

Milano, 3 mar. (askanews) – “La scuola e la casa sono i microambienti che contribuiscono maggiormente all’esposizione personale a black carbon (89%) e le le criticità maggiori sono attribuibili alla punta di traffico mattutino, durante i percorsi casa-scuola: nonostante il peso schiacciante delle variabili meteorologiche è stato possibile notare l’influenza di predittori locali legati principalmente al traffico”. E’ quanto emerge dallo studio “L’esposizione personale a black carbon dei bambini di Milano: il ruolo degli ambienti di vita e i determinanti di esposizione in diverse stagioni” che è stato presentato oggi pomeriggio in streaming in Commissione congiunta Mobilità-Trasporti-Politiche Ambientali-Energia-Protezione Civile-Animali-Verde e Politiche Sociali-Servizi per la Salute-Volontariato del Comune del capoluogo lombardo.

Il progetto di ricerca, realizzato ed esposto oggi da Luca Boniardi, ricercatore del Laboratorio di Tossicologia del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano, si concentra sul mix di particolato primario fine (PM2.5) e ultrafine (UFP) strettamente legato ai processi di combustione di benzine (traffico motorizzato) e biomasse (riscaldamenti), ritenuto un affidabile indicatore dell’inquinamento dell’aria in città, oltre che uno dei fattori che incidono sul riscaldamento globale. E nel rapporto di queste polveri finissime con la categoria più debole, i bambini, tra quelle più a rischio insieme con donne e lavoratori che svolgono mansioni all’aperto. I bimbi presentano infatti “tassi respiratori e metabolici più elevati e il loro sistema immunitario non è completamente sviluppato”. Premessa della ricerca sono una serie di studi internazionali che evidenziano come le polveri sottili aumentino il rischio di “stati infiammatori transitori e patologici delle vie aeree, di complicanze e insorgenza dell’asma e di compromissione del sistema neurologico”. Un quadro inquietante se si considera che “in Italia oltre il 98% dei bambini vive in aree dove le concentrazioni di particolato fine nell’aria superano i valori soglia raccomandati dall’Oms (media di 10 ug/m3per anno)”.

Per aumentare la conoscenza su come e dove i bambini sono esposti al black carbon e poter dunque permettere agli amministratori di intervenire con provvedimenti efficaci, l’Università ha realizzato in partnership con ABCittà Coop onlus e con il supporto di Fondazione Cariplo, la “Mappatura dell’inquinamento atmosferico nel bacino d’utenza di una scuola elementare di Milano”. Per farlo, tra gennaio 2018 e dicembre 2019, è stato dato da indossare un gps e una tracolla dotata di campionatore di black carbon a un centinaio di bambini della scuola elementare “Pietro Micca” di via Gattamelata, a cui è stato anche chiesto di tenere un diario delle loro attività per poter quantificare e localizzare l’esposizione. E’ risultato così il picco di esposizione in corrispondenza dell’entrata a scuola, intorno alle 8 del mattino, e durante gli spostamenti casa-scuola, ma anche quanto i piccoli siano esposi a livelli significativi di black carbon mentre sono a scuola e a casa. Se il tempo passato a casa da questi bimbi è stato del 58%, l'”esposizione” è stata del 52% e la “dose” di inquinanti inalata del 42%, mentre per il 34% del tempo passato a scuola, l'”esposizione” è stata del 37% e la “dose” del 40%. Infine nel breve viaggio per raggiungere l’istituto, l'”esposizione” è stata del 7% e la “dose” dell’11%. Nello studio emerge anche come l’esposizione invernale sia 3-4 volte maggiore di quella che avviene in primavera, tenendo però sempre conto delle variabili metereologiche come il vento e “l’altezza di rimescolamento”.

Nel suggerire azioni di riduzione del traffico e su percorsi casa-scuola per diminuire l’esposizione e favorire la mobilità attiva, la ricerca evidenzia “che più a lungo i bambini rimangono all’aperto, più aumentano la loro dose giornaliera di black carbon e questo suggerisce quanto possa essere importante proteggere i luoghi di frequentazione dei bambini dal traffico veicolare”, in particolare i parchi giochi, i campi sportivi e le zone intorno alle scuole. “Uno studio preziosissimo – ha affermato il presidente della commissione Mobilità, trasporti e politiche ambientali, Carlo Monguzzi – che ci impone di ragionare sulla piccola scala dove avviene la produzione di inquinanti, e di puntare su politiche di mitigazione del traffico”.