Vaccini: per italiani non tutti uguali. Giudizio positivo solo da 4 su 10

Indagine: distribuzione ed efficacia influenzano gli orientamenti

MAR 1, 2021 -

Roma, 1 mar. (askanews) – L’unica “via di fuga” dalla pandemia Covid-19, al momento, sembra essere la profilassi vaccinale, ma la reputazione dei singoli vaccini ha una forte influenza sui giudizi espressi online sul tema. Sono questi i primi risultati dell’analisi condotta da Reputation Science, società di analisi e gestione della reputazione, per elaborare una fotografia della percezione degli italiani rispetto ai vaccini in commercio contro il Coronavirus.

Dall’analisi di oltre 140 mila contenuti emerge come siano le notizie sull’andamento della distribuzione e sull’efficacia dei vaccini i temi maggiormente discussi e dunque quelli che hanno avuto una influenza maggiore sulle opinioni maturate dagli italiani sui vaccini. Proprio la performance su queste due variabili ha infatti determinato una forte polarizzazione (differenza) nella reputazione dei singoli vaccini; il risultato è che, quando si guarda ad una media del settore, solo 4 contenuti su 10 risultano positivi.

Più precisamente, guardando alla distribuzione delle opinioni sui vaccini, il 41% dei contenuti evidenzia un atteggiamento positivo; il 26% risulta avere una posizione neutrale, mentre il 34% percepisce i vaccini in maniera esclusivamente negativa. Gli aspetti dei vaccini che hanno maggiormente determinato questi orientamenti sono stati, oltre alla distribuzione (con il 35% dei contenuti pubblicati) e l’efficacia (26,2% dei contenuti), considerazioni sulla casa farmaceutica (10,3%) e sui percorsi di sperimentazione (9,9%).

Tra gli eventi che hanno maggiormente impattato sulle positività, ritroviamo nella categoria «Efficacia», l’approvazione da parte dell’EMA e dell’AIFA dei vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca; le notizie relative agli ottimi dati durante i trial di sicurezza ed efficacia dei vaccini Moderna e AstraZeneca del 94-95% e del 100% sulle forme gravi; le notizie riguardanti l’efficacia del vaccino Pfizer contro le varianti inglese e sudafricana del virus; ai risultati positivi del vaccino Reithera al termine della prima fase, mostrando una sicurezza ed immunità del 92,5%; nella categoria «Distribuzione», l’arrivo del vaccino Sputnik, omologato in 16 paesi, ritenuto «molto efficace», secondo un’analisi dei test clinici pubblicata dalla rivista medica Lancet e validata da esperti internazionali indipendenti, e sicuro oltre il 90% contro le forme sintomatiche di Covid19.

Quanto ai contenuti che hanno espresso un orientamento negativo, i più rilevanti sono collegati all’annuncio, di Pfizer e AstraZeneca, di ritardi nella distribuzione dei vaccini anti-covid (categoria «Azienda»); ai casi di effetti allergici di un lotto del vaccino Moderna dopo la prima somministrazione in America, ai 23decessi, in Norvegia, dopo l’inoculazione della prima dose del vaccino Pfizer, alle reazioni avverse in Italia, sempre al vaccino Pfizer (categoria «Effetti indesiderati»); ad articoli che riportano i ritardi sulla sperimentazione e consegna del vaccino Sanofi, spostata al 2022, e successivo abbandono della produzione del vaccino per scarsa efficacia nel trial nei soggetti anziani (categoria «Efficacia»).