Covid, medici sotto stress. Psicoterapeuta: subito sostegno in ospedali

"Creare una rete per evitare boom". Via a corso Consulcesi per gestire

MAR 1, 2021 -

Roma, 1 mar. (askanews) – Esaurimento fisico e psicologico, mancanza di relazione di cura con il paziente, bisogno di fuggire e allontanarsi dalla propria vita. Sono questi i tre principali segnali d’allarme del ‘burnout’, il fenomeno di blackout psicofisico in forte aumento tra medici e personale sanitario. “Già prima della pandemia, – afferma lo psicoterapeuta Giorgio Nardone -. questo disturbo legato alla sfera professionale era in crescita in ambito medico-sanitario. Ora, in periodo Covid sta assumendo proporzioni enormi. Spesso i medici e gli operatori sottovalutano la loro condizione, molti lavorano senza sosta e non hanno il tempo né la possibilità di recupero dallo stress e dalla stanchezza. Gli ospedalieri, per esempio, sono costantemente sotto pressione. E poi, – prosegue – pensiamo agli operatori sanitari si sono allontanati volontariamente dalle proprie abitazioni per evitare di contagiare i familiari e ancora, al flusso di rientro dei medici in pensione. Tutto questo si è aggiunto a carenze croniche della professione come turni massacranti, mancanza di dispositivi e di personale, generando quella che potrebbe divenire una bomba ad orologeria. Quindi, è fondamentale imparare fin da subito a riconoscere i campanelli d’allarme, per intervenire in tempo ed evitare l’esplodere del fenomeno”.

Allo scopo di contenere il problema e per intervenire in tempo, Giorgio Nardone ha realizzato, in collaborazione con Consulcesi, una serie di corsi di educazione continua di medicina rivolti a medici e operatori sanitari, gratuiti sulla piattaforma Consulcesi Club. Una serie di lezioni video e di sessioni pratiche per imparare a riconoscere il burnout e agire con strumenti adeguati. Il primo è “Dalla pandemia al burnout. Lo stress lavoro-correlato nei sanitari”.

“Intervenire in tempo”. Ma come? Due modalità principali, secondo Nardone: quella della socializzazione dell’esperienza, Il metodo prevede la creazione di una rete di confronto, attraverso gruppi di confronto gestiti da un esperto, un contenitore per far emergere preoccupazioni e ansie che altrimenti si anniderebbero nella mente generando confusione. Un metodo con solide evidenze scientifiche, molto efficace soprattutto nella fase iniziale del disturbo. Nel lungo periodo, invece, occorre guidare l’individuo a gestire il suo stress, con un percorso specifico che prevede strumenti con ad esempio la scrittura quotidiana di un diario. La tecnica è la stessa che si utilizza per gli eventi traumatici come quelli che hanno affrontato i medici in epoca Covid, a partire dalla persona malata che non si è riusciti a guarire alla dolorosa scelta su chi trattare e chi no alla lontananza da casa.