Riso Testa punta a mercati esteri: Usa ed Emirati Arabi

2020 buon anno per il riso italiano, produzione in crescita

FEB 26, 2021 -

Roma, 26 feb. (askanews) – Il 2020 è stato un anno fortunato per il riso italiano, con un primo segnale positivo proprio ai tempi del lockdown. Dai dati dell’Ente Risi si sono registrate +74 mila tonnellate vendute dai produttori nel trimestre febbraio-aprile. Infatti il riso grezzo come altre materie prime ha avuto un’impennata dei prezzi di vendita durante il primo lockdown per effetto accaparramento, ma soprattutto per il blocco delle importazioni dai paesi del sud est asiatico che hanno tenute le scorte per il consumo interno.

E se la chiusura dei ristoranti ha causato una flessione anche importante dei consumi e quindi delle vendite di riso, il mercato ha retto bene. Anzi, ha incrementato le vendite per i canali rivolti a negozi e delivery. Ora si aspetta il momento delle riaperture totali dei ristoranti per proseguire nel trend positivo.

Riso Testa archivia il 2020, “un anno particolare che ha scombinato le carte”, spiega il titolare Giovanni Testa, “ma che ha premiato i prodotti di qualità. Abbiamo dovuto reinventarci strategie e posizionamenti, puntando sulla vendita on line, fidelizzando chef che sempre di più apprezzano il nostro prodotto, presente sul mercato come marchio dal 2015. E aumentando la presenza nei negozi gourmet e gastronomie selezionate. Non siamo presenti nella grande distribuzione organizzata, ma stiamo lavorando per aprirci sui mercati esteri come USA e Emirati, e verso l’Europa (Francia, Germania, Inghilterra e Svizzera) per posizionarci sempre di più in forza della qualità del prodotto lavorato artigianalmente e con estrema cura, dal campo alla confezione”.

Il 2021 è iniziato con la “scoperta” di RisoTesta in America. Le varietà delle risaie di San Pietro Mosezzo, in particolare il Baldo Riserva, hanno attraversato l’oceano per arrivare sulla tavola degli appassionati americani della buona cucina italiana

Per la prossima stagione risicola, ormai alle porte, si profila una superficie generale allargata della risaia d’Italia, per venire incontro alle esigenze espresse dall’industria di trasformazione che soprattutto nel 2020 ha registrato un aumento di richieste in Italia e in Europa. Secondo le prime indicazioni di semina che provengono dal sondaggio dell’Ente Nazionale Risi, dovrebbero avere un forte impulso alcune varietà come Baldo, Carnaroli, Roma e similari, Arborio. Ma anche i risi appartenenti al gruppo merceologico “Lungo B” (cristallini), adatti ai contorni e alle insalate, soprattutto richieste nel Nord Europa. La tendenza all’aumento dovrebbe ridurre, almeno in parte, la dipendenza dalle importazioni che l’Europa è costretta ancora a subire dal Sudest asiatico, nonostante la clausola di salvaguardia che ha limitato gli arrivi da Cambogia e Myanmar, ma non per i risi tipo Japonica, gli stessi coltivati in Italia.