Speck Alto Adige Igp produzione in calo del 4,4% nel 2020

David Recla nuovo presidente del Consorzio di tutela

FEB 23, 2021 -

Milano, 23 feb. (askanews) – Il 2020 si conferma un anno difficile per lo Speck Alto Adige Igp che registra un calo della produzione del 4,4% rispetto al 2019. Con 2,8 milioni di baffe contrassegnate con il marchio la quota di mercato di questa Indicazione geografica si è mantenuta comunque stabile (41,2%). Sono questi alcuni dei dati emersi nel corso dell’assemblea annuale alla quale hanno preso parte i 28 produttori associati. Durante l’assise è stato eletto anche il nuovo presidente del Consorzio, David Recla.

“Il 2020 è stato un anno fortemente influenzato dall’emergenza sanitaria, che ha messo a dura prova i produttori, eppure, è proprio lo scorso anno che la quota Igp è rimasta stabile – ha commentato il neopresidente Recla – Siamo consapevoli che c’è stato un calo della produzione e sappiamo che anche lo scenario attuale ha fortemente influito su questo, ma siamo comunque molto fiduciosi per il futuro”.

Nel 2020 il mercato italiano si conferma principale sbocco commerciale per lo Speck Alto Adige Igp (66,5% con un aumento di 2 punti percentuali sul 2019), soprattutto nelle regioni del Nord e all’interno del territorio altoatesino, anche se cresce sempre di più la domanda da parte del Sud Italia e dei Paesi oltre i confini nazionali. Il mercato estero rappresenta il 33,5% della restante quota di commercializzazione e sono soprattutto la Germania (che aumenta la quota percentuale al 28% dal 26% dello scorso anno) e gli Usa (1,7%) a registrare un aumento della popolarità di questa Indicazione geografica protetta, inserendola tra i prodotti della salumeria italiana più esportati. Seguono Francia (1,4%), Austria (0,9%) e Svizzera (0,7%)

Anche nel 2020, il canale di vendita principale in Italia resta la grande distribuzione con il 68,5%. Seguono i discount con il 17%, i grossisti con il 5,4%, la vendita al dettaglio con il 4,3% e la gastronomia con il 2,2%. La vendita al dettaglio è particolarmente diffusa soprattutto all’interno dei confini altoatesini (41%). Lo speck preaffettato resta comunque la prima scelta per i consumatori: nel 2020 sono stati prodotti 44,8 milioni di confezioni di speck preaffettato, un incremento del 16,6% rispetto al 2019. In totale, è stata prodotta una confezione di Speck Alto Adige IGP per il 75% degli italiani.

Nell’ambito dei controlli effettuati dall’Istituto friulano controllo qualità certificazioni, che verifica l’intera filiera produttiva, nel 2020 sono state effettuate visite ispettive in 1.053 punti vendita in Italia, mentre nel mercato estero (Germania e Austria in particolare) sono 99 i controlli. Nel 92,3% dei casi non sono state riscontrate non-conformità sul prodotto o sul cartellino del prezzo.