Lazio, insulti sessisti a Dg Asl Frosinone: la Pisana si schiera

La reazione dei consiglieri di maggioranza

FEB 23, 2021 -

Roma, 23 feb. (askanews) – “Adesso è ora che la facciano finita, non appena una donna arriva ad un posto di comando gli insulti beceri e sessisti non tardano ad arrivare, ma questo non sarà più tollerato. L’avvocato Giuseppe Tomasso, in una richiesta di chiarimenti sulla gestione della asl di Frosinone, firmata a due mani con il segretario fials, Francesco D’Angelo, ha ben deciso di ridurre il tutto ad una buffonata, mettendo ben esposta l’immagine sotto la sua intestazione della versione femminile di “qui, quo e qua” i tre personaggi Disney, al fine di ledere l’onore e la dignità delle tre direttrici della ASL ciociara, Pier Paola D’Alessandro, la dottoressa Eleonora Di Giulio e la Dott.ssa Simona Carli.

La missiva, indirizzata anche all’Assessore D’Amato, è di una violenza verbale inaudita. Non paghi della pagliacciata in prima pagina hanno deciso di chiamare le tre direttrici, con un profilo ed una competenza professionale di indubbia specchiatura, apostrofandole “Ely, Emy ed Evy”, come i tre personaggi di Paperino. Tutto questo in una lettera inviata a degli organi istituzionali e che meriterebbe un certo livello di serietà”. Così in una nota le consigliere e i consiglieri di maggioranza della Regione Lazio. “La parte peggiore della lettera – spiegano – arriva all’apice del sessismo e della misoginia raggiunta da “Cip e Ciop” – per usare un linguaggio consono ai due orgogliosi firmatari.

Scoprendo le carte il duo drammaticamente comico mette in evidenza il vero problema nei confronti delle tre direttrici; il problema di Cip e Ciop è il fatto che si tratti di tre donne. I due infatti scrivono: “Una terna femminile non avrebbe potuto reggere all’urto delle problematiche”. Una terna femminile tutta sola al comando per due misogini e sessisti come loro è indubbiamente difficile da mandare giù. Negli anni le terne tutte al maschile di direttori asl non erano mai state messe in dubbio nelle loro capacità per il solo fatto di essere composte da tre uomini, come hanno fatto i due signori nella loro ignobile e vergognosa lettera. A questo punto, come maggioranza del consiglio regionale del Lazio, auspichiamo l’intervento della presidente del consiglio nazionale forense, Maria Masi, perché certi toni dispregiativi nei confronti delle donne ledono anche l’ordine degli avvocati, oltre alle donne tutte”.