Maltempo in Puglia devasta campi patate e danneggia ulivi

Coldiretti Puglia: 81% comuni leccesi a rischio idrogeologico

FEB 17, 2021 -

Roma, 17 feb. (askanews) – Crack in campo per le patate a Lecce con le primizie andate in fumo perché bruciate dalle gelate degli ultimi giorni con il vento polare e l’abbassamento repentino della temperature che hanno gravemente compromesso la produzione, oltre ad aver bruciato la parte apicale delle piantine di ulivo piantumate ad ottobre scorso. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, a seguito delle verifiche in campo sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo accompagnata da gelo artico che si è abbattuta sulle campagne in provincia di Lecce. Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia, a partire da frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, pomodori e cereali, sono gli andamenti climatici che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi.

“Nelle zone costiere e più all’interno nell’agro di Alliste, Racale, Parabita e Matino sono pesanti i danni sui campi di patate, con le piante irrimediabilmente bruciate dal gelo e dal vento artico. Sono andate perdute le primizie, mentre per le tardive i danni si vedranno nei prossimi giorni. Difficile la situazione anche per gli ortaggi in pieno campo, oltre alla compromissione della parte apicale delle piantine di ulivo piantumate per rigenerare il Salento distrutto dalla Xylella – denuncia Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce – Siamo di fronte agli effetti del mix micidiale con i cambiamenti climatici ed il moltiplicarsi di eventi estremi che si abbattono su un territorio reso più fragile dall’abbandono forzato e dalla cementificazione che nelle campagne nell’ultimo decennio ha provocato danni per oltre 3 miliardi di euro, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti”.

A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%).

“Disastrosi gli effetti sui campi del clima pazzo – continua Cantele – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione”.

Per questo è da rivedere a fondo – afferma Coldiretti Puglia – anche il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi. Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste – aggiunge Coldiretti Puglia – perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.