‘Ndrangheta, Gdf: sequestrati ‘soldi rosso sangue’

Blitz a Crotone nei confronti della Cosca dei Mannolo

FEB 11, 2021 -

Roma, 11 feb. (askanews) – Avevano nascosto i soldi della cosca di San Leonardo di Cutro. Per questo oggi i militari della Guardia di Finanza di Crotone hanno effettuato una serie di perquisizioni. L’attività, coordinata dal procuratore capo Nicola Gratteri – si spiega in una nota – ha consentito di sequestrare ingenti somme di denaro provento dei delitti della organizzazione di ‘Ndrangheta.

Gli inquirenti ricordano come già una precedente indagine, denominata ‘Malapianta’ aveva permesso di scoprire l’esistenzadi una banda nell’agro di San Leonardo, in provincia di Crotone, facente capo alle famiglie Mannolo, Trapasso e Zoffreo con ramificazioni operative non solo in Calabria ma anche in Puglia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, fino ad arrivare all’estero.

Il boss era Alfonso Mannolo e secondo gli investigatori, sulla base di una intercettazione di alcuni anni fa, il soggetto era inserito fra i “grandi della ‘ndrangheta” da Nicolino Grande Aracri che ne sanciva, dunque, l’autorità mafiosa. In ‘Malapianta’ – si sottolinea – erano emersi elementi che facevano supporre come il boss di San Leonardo avesse incaricato persone ‘insospettabili’ ma legate alla cosca, di custodire per suo conto ingenti somme di denaro contante.

Sulla base di tutto ciò i pubblici ministeri hanno avviato l’operazione ‘Soldi rosso sangue’ con la quale gli uomini delle Fiamme gialle hanno individuato la liquidità contante. Il bandolo della matasassa è stato ricostruito seguendo le dichiarazioni del figlio del capo cosca, Dante Mannolo, che ha intrapreso il percorso di collaborazione con la giustizia.

In breve, nel corso delle perquisizioni effettuate dai finanzieri all’alba, occultate all’interno di intercapedini dei muri di un’abitazione e di un muro di cinta di una villa, sono state rinvenute mazzette di denaro contante per un totale di 360mila euro circa. Con questo blitz – si specifica – è stata colpita la cassaforte della cosca di ‘ndrangheta dei Mannolo costituita con i proventi di usura, estorsione e traffico di droga.