Abruzzo, Verì: interruzione farmacologica gravidanza in ospedale

Circolare inviata dall'assessore alle direzioni generali Asl

FEB 10, 2021 -

Pescara, 10 feb. (askanews) – “Una forte raccomandazione alle Asl regionali affinché l’interruzione farmacologica di gravidanza con utilizzo di mefipristone e prostaglandine sia effettuata preferibilmente in ambito ospedaliero e non presso i consultori familiari”. E’ quanto prevede una circolare, inviata alle direzioni generali delle Asl abruzzesi, a firma dell’assessore alla Salute della Regione Abruzzo Nicoletta Verì, e del direttore del Dipartimento regionale Sanità, Claudio D’Amario. Il provvedimento si è reso necessario alla luce delle recenti modifiche della normativa che regolamenta l’accesso al trattamento farmacologico per l’interruzione di gravidanza. Nelle indicazioni terapeutiche dei prodotti utilizzati, è previsto che le donne alle quali viene somministrato il farmaco devono poter disporre nella stessa sede di strutture mediche adeguate, così da poter far fronte ad eventuali effetti collaterali. “Condizione – dice l’assessore – che spesso non si verifica nelle nostre sedi consultoriali, dove non sempre è presente una figura medica e non c’è una perfetta integrazione con le sedi dipartimentali. Vale a dire che le indicazioni ministeriali potrebbero non essere rispettate. Di qui la richiesta di somministrare il farmaco preferibilmente in ambito ospedaliero, a tutela della salute della donna e nel pieno rispetto del dettato della legge 194”. Nel frattempo, a ciascuna Asl è stato richiesto di fornire, per ogni sede consultoriale presente, una serie di informazioni: la presenza di un collegamento funzionale tra i servizi territoriali e gli ospedali di riferimento; la individuazione di sedi disponibili con spazi dedicati; la formazione specifica degli operatori coinvolti; – la puntuale raccolta dati attraverso la scheda Istat D12 ; la definizione dei criteri di ammissione e dei criteri di esclusione; le informazioni da fornire alla paziente; la predisposizione di un consenso informato; la definizione di protocolli operativi ben definiti per l’esecuzione dell’interruzione volontaria di gravidanza con il trattamento farmacologico; l’attivazione del monitoraggio degli eventuali effetti collaterali dell’interruzione volontaria di gravidanza effettuata con l’utilizzo di farmaci.