Ponte Genova, vittime: non deve finire come Viareggio

Intervista a Radio Cusano Campus della portavoce Egle Possetti

FEB 2, 2021 -

Roma, 2 feb. (askanews) – “Abbiamo l’impressione che dal procedimento emergerà che quel ponte andava chiuso 10 anni fa. Sappiamo bene che a volte in Italia non paga chi ha sbagliato, lo abbiamo visto anche con Viareggio, però noi faremo di tutto perché non avvenga. C’era un progetto di miglioramento della giustizia, caso strano che anche questo sia stato uno dei motivi per cui il governo precedente è caduto”. Lo ha detto Egle Possetti, portavoce Comitato parenti vittime Ponte Morandi, nel corso del suo intervento ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul processo per il crollo la Possetti ha detto: “Ieri è stata una giornata convulsa perché alcune documentazioni sono state aggiunte soltanto all’ultimo e le difese hanno chiesto di avere qualche giorno di tempo per poter esaminare questi documenti, quindi abbiamo temuto che potesse essere rinviato tutto. Invece adesso si sta lavorando su alcune parti introduttive poi credo che ci sarà qualche giorno di sospensione per esaminare i documenti, ma l’importante è che sia partito questo incidente probatorio. Per il momento però non credo si entrerà nel vivo del procedimento. Abbiamo l’impressione che dal procedimento emergerà che quel ponte andava chiuso 10 anni fa. Le parti metalliche, la corrosione che aveva, fa pensare che il problema non fosse degli ultimi tempi. In ogni caso, queste cose dovranno emergere dal processo perché solo in quel caso avranno valore. Sappiamo bene che a volte in Italia non paga chi ha sbagliato, lo abbiamo visto anche con Viareggio, però noi faremo di tutto perché non avvenga. Le nostre famiglie hanno assunto un perito perché per noi è determinante che possa darci delle indicazioni puntuali che vanno ad incrementare quelle previste dai periti della procura e da quelli nominati dal giudice”. (Segue)