Shoah, Fedriga: pietre inciampo argine a violenze su comunità ebraiche

Cerimonia a Trieste

GEN 26, 2021 -

Trieste, 26 gen. (askanews) – “Le pietre d’inciampo non possono certo riportare in vita le persone in passato barbaramente uccise, non dobbiamo però dimenticare i fenomeni di intolleranza e persecuzione nei confronti della comunità ebraica ancora presenti in Israele e in diverse parti del mondo. Queste piccole pietre devono essere un monito a non sottovalutare queste manifestazioni di odio”.

Lo ha affermato questa mattina il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, durante la posa, a Trieste, della prima delle tredici nuove ‘Stolpersteine’, ideate dall’artista Gunter Demnig. Organizzata dalla Comunità ebraica di Trieste, la cerimonia si è svolta in collaborazione con il Comune di Trieste, con l’autorizzazione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, con la partecipazione del Liceo classico linguistico Petrarca e alla presenza dei discendenti delle vittime della persecuzione nazifascista. “La nostra speranza – ha affermato Fedriga – è che le istituzioni, in modo compatto e univoco, possano fare da argine nei confronti di derive estremamente pericolose”. “Per questo la Regione Friuli Venezia Giulia sarà sempre al fianco e parte di quella comunità ebraica che ha il coraggio di alzare la voce per dire: fermi, basta!”.

Le pietre d’inciampo installate oggi ricordano tredici persone – quasi tutte nate a Trieste – morte nei campi di sterminio: Samuele Levi, Vincenzo Gigante, Anna Israel Israel, Isacco Gino Israel, Enrico Almagià, Giuseppina Jesurum, Lucia Israel Cesana con i figli Giacomo, Davide e Rachele, Zoe Russi, Mario Levi e Alberto Levi.