Carcere, lettera da Rebibbia: il Covid dilaga

Un penalista: quasi 100 giorni per discutere appello al riesame

GEN 21, 2021 -

Roma, 21 gen. (askanews) – “Aiuto, ci mettono in isolamento. Intere sezioni sono state chiuse ed ormai la socialità è un miraggio”. Questo l’appello che arriva da Rebibbia, con lettere e comunicazioni ai difensori, e che è stata resa nota da un penalista della Capitale oggi a piazzale Clodio. E secondo quanto riferito da diversi legali ormai i bracci G11 e G12 del penitenziario su via Tiburtina sono off limits e così quello di Alta sicurezza. “Chiusi, interdetti, anche alla vigilanza”. La situazione è sempre meno sostenibile, si aggiunge.

Il risultato immediato è il rinvio dei processi e delle udienze. Così avviene per l’udienza per l’omicidio Sacchi o quella di Cercello Rega. Ma sono anche molte altri i ‘calendari’ d’aula che subiscono stravolgimenti, si sottolinea. Nella cittadella giudiziaria romana il lamento degli avvocati ha ormai assunto i termini di un leit motiv conosciuto. Un penalista stamane fuori dall’aula Occorsio ha spiegato: “Per fissare una udienza al riesame per l’appello su una misura cautelare in carcere ci vogliono quasi tre mesi e mezzo. La situazione è ormai insostenibile”. (Segue)