Crack banca Tercas, ex direttore generale: smentita tesi pm

Dichiarazione di Antonio Di Matteo: assolto su cause dissesto

GEN 18, 2021 -

Roma, 18 gen. (askanews) – “Prendo atto della decisione del tribunale di Roma giunta all’esito di un complesso dibattimento. Esprimo soddisfazione per la decisione di assolvermi con formula piena dall’accusa di avere cagionato quello che la stampa ha definito il crack Tercas, che secondo l’accusa sarebbe avvenuto mediante erogazione di finanziamenti ad alcuni clienti senza merito creditizio e mediante erronee valutazioni a bilancio di alcune poste”. Così afferma in una nota Antonio Di Matteo, ex direttore generale della Cassa di risparmio di Teramo, dopo la sentenza dei giudici della IX sezione penale di Roma. Il manager – si aggiunge – è assistito dagli avvocati Massimo Krogh, Alberto Buggea e Claudia Di Matteo.

Insomma – sottolinea Di Matteo – i giudici hanno “assolto con formula piena perché il fatto non sussiste, così smentendo la tesi della Procura della Repubblica e della Banca d’Italia”. E “tutto ciò deve indurre alla rilettura della storia di Tercas dal commissariamento in poi, soprattutto, con riferimento alle svalutazioni di bilancio che hanno consentito che l’istituto di credito venisse acquisito da Banca Popolare di Bari senza corrispettivo”.

Comunque “la condanna a quattro anni e sette mesi è riferita -spiega ancora Di Matteo – a presunti pagamenti preferenziali posti in essere da una società del ‘gruppo Di Mario’ a favore di una banca di San Marino, nonché a una presunta ipotesi di riciclaggio relativa a fatti completamente estranei a Tercas. Attendo ora le motivazioni della sentenza, fiducioso di una soluzione da tutte le accuse in secondo grado”.

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