Troupe aggredita a Roma, gip: indagati privi di remore

L'ordinanza di custodia eseguita dai carabinieri

GEN 13, 2021 -

Roma, 13 gen. (askanews) – “Personalità prepotenti, aggressive, incapaci di controllare gli impulsi e soprattutto privi di qualsiasi remora”. E’ questo il ritratto che il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Roma fa dei due ultras della Lazio, Franco Costantino e Andrea Ruggero Isca, in relazione all’aggressione di una troupe della Rai avvenuta lo scorso dicembre, a Ponte Milvio. Per entrambe gli indagati sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Il gip sottolinea poi la “particolare brutalità dell’aggressione posta in essere ai danni dei giornalisti solo perché non gradivano di essere ripresi ed al timore ingenerato nelle parti offese, raggiungendoli e continuando ad aggredire il cameramen anche dopo che questi erano fuggiti, distruggendo anche la telecamera”. Per questo Costantino e Isca questi comportamenti – si spiega – “appaiono sicuri indici di personalità particolarmente inclini al delitto avvezzi ad imporsi con prepotenza sulle persone, per cui può escludersi qualsiasi profilo di episodicità”.

I reati contestati sono quelle di lesioni aggravate, violenza privata e interruzione di servizio pubblico. L’episodio al centro della vicenda ha riguardato una troupe della trasmissione ‘Storie italiane’ che stava facendo un servizio su chi non usa la mascherina. Il gip aggiunge: “Quanto agli elementi desumibili della personalità, deve osservarsi che gli indagati hanno continuato a porre in essere condotte violente nonostante le pregresse esperienze giudiziarie per fatti analoghi, mostrando così una elevata pericolosità desumibile dalla particolare violenza usata nei confronti delle vittime – sottolinea il gip – La persistenza nel proposito criminoso dimostrata dagli indagati, il grave stato di soggezione e di timore provocato in tal modo sulle vittime, appaiono sintomatici di personalità prepotenti, aggressive, incapaci di controllare gli impulsi e soprattutto privi di qualsiasi remora”.

Il giudice poi spiega: “Appare dunque adeguata la misura cautelare richiesta, tenuto conto della gravità dei reati commessi, delle modalità descritte e delle personalità particolarmente violente ed inclini a delinquere manifestate dagli indagati”.