Nucleare,Cia: inaccettabile non tenere conto vocazione territori

In identificare siti si è agito come se agricoltura non esistesse

GEN 7, 2021 -

Roma, 7 gen. (askanews) – È stata pubblicata la mappa delle aree potenzialmente idonee in Italia alla costruzione del deposito unico per i rifiuti radioattivi. Nella proposta di Carta Nazionale (Cnapi), ci sono 67 zone ritenute adatte per lo stoccaggio in via definitiva delle scorie nucleari: 8 in Piemonte, 2 in Toscana, 22 nel Lazio, 14 in Sardegna, 4 in Sicilia. E ancora in Basilicata, Puglia e a cavallo tra le due regioni. Immediata la reazione critica di Cia-Agricoltori Italiani, da Nord a Sud del Paese, che ritiene inaccettabile non tenere conto della vocazione agricola dei territori coinvolti.

“L’individuazione dei siti per il deposito nucleare ci preoccupa molto -ha commentato il presidente di Cia Piemonte, Gabriele Carenini- Prendiamo atto che si è agito come se l’agricoltura non esistesse. Nessuna considerazione per coltivazioni di pregio come l’Erbaluce del Canavese e il Peperone di Carmagnola Igp, nessuna attenzione al consumo del suolo, tema centrale della tutela ambientale. Queste scelte sono inaccettabili e ci batteremo fino in fondo per far valere le ragioni degli agricoltori”. Negli anni “la campagna del Piemonte ha già dovuto pagare un prezzo altissimo agli insediamenti e alle emergenze che impattano sull’ambiente -ha aggiunto Carenini-. Non si può accettare che gli agricoltori non vengano nemmeno informati su scelte che stravolgeranno le loro aziende. Il Piemonte ha un’agricoltura di primo livello, proiettata nel futuro. Il deposito di scorie nucleari vuol dire tarpare le ali a imprese agricole che hanno investito tutto sulla qualità”.

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